di Silvia Sottile
Luca Lucini (Solo un
padre, Tre metri sopra il cielo)
dirige una gradevole commedia tutta al femminile, sceneggiata da Doriana
Leondeff e Francesca Manieri (coautrice di Vergine
Giurata di Laura Bispuri e Veloce
come il vento di Matteo Rovere, attualmente in sala) a partire da un
soggetto di Margherita Buy.
Le protagoniste di Nemiche
per la pelle sono due donne completamente diverse tra loro, che non solo non
hanno nulla in comune, ma addirittura si odiano. Eppure si ritrovano costrette
dalle circostanze a condividere un’eredità molto particolare. Lucia (Margherita
Buy) è una psicologa degli animali, progressista, fissata con l’alimentazione
biologica, che crede negli spiriti e veste camicioni informi in fibra naturale;
Fabiola (Claudia Gerini) è una ricca donna d’affari, arrivista e meschina,
sempre arrampicata su tacchi altissimi e un po’ volgare, che pensa solo ai
soldi e ai beni materiali. Una cosa che le accomuna, però, in effetti c’è: sono state
sposate (una è l’ex moglie, l’altra l’attuale) con lo stesso uomo, Paolo, che
muore improvvisamente (a inizio film) lasciando un’eredità inaspettata, un
figlio avuto da una terza donna. Lucia e Fabiola, entrambe senza figli e poco
inclini alla maternità, dovranno occuparsene insieme, non senza scontri, e
trovare il modo di convivere tentando di conciliare le proprie diversità. Sarà
naturalmente l’affetto per il piccolo Paolo jr (Jasper Cabal) a fare pian piano
breccia nel loro cuore portandole finalmente a crescere e maturare. Sono dunque
le due donne a tenere la scena, affiancate da due uomini relegati a comprimari:
Stefano (Paolo Calabresi), l’avvocato di Paolo, e Giacomo (Giampaolo Morelli),
il fidanzato di Lucia.
La regia di Lucini non è per nulla invadente e lascia carta
bianca alla straordinaria chimica che si crea tra la Buy e la Gerini, due
bravissime interpreti italiane che portano sullo schermo due donne diverse e
complementari sia caratterialmente che a livello recitativo. Le loro
performance si completano a vicenda regalando buffi e divertenti siparietti per
una comicità garbata, mai volgare. Sono loro a reggere totalmente il film:
Margherita Buy, nei panni di un personaggio ormai per lei abbastanza tipico che
si è cucita addosso, dà di proposito uno spazio maggiore ad una strabordante e
sorprendente Claudia Gerini, a tratti volutamente sopra le righe, ma senza mai
cadere nella macchietta, vera trascinatrice della pellicola. Perfetti i tempi
comici e interessante la scelta di raccontare con i toni della commedia un tema
molto delicato come quello delle nuove famiglie che si vengono a creare per scelta
o per necessità, evidenziando le difficoltà che possono sorgere nel crescere
bambini piccoli che risentono molto della tensione che li circonda. Il
messaggio positivo, forse un po’ troppo buonista (ma quando ci sono di mezzo i
sentimenti, questa visione fa sempre bene al cuore) alla fine è proprio
questo: la famiglia è il luogo in cui c’è affetto.
Le vicende sono ambientate a Roma, la Roma bene, quella
degli attici di lusso e del quartiere Coppedè, ma possiamo facilmente perdonare
il piccolo difetto di una visione un po’ troppo patinata della città visto che
la pellicola in fondo funziona bene. Belle anche le musiche originali di
Fabrizio Campanelli , mentre sui titoli di coda è piacevole ascoltare Piccoli Miracoli dei Tiromancino.
Nemiche per la pelle,
nelle nostre sale dal 14 aprile, si
rivela una godibilissima commedia, trainata da due brave attrici, che diverte e
fa riflettere, in cui si ride ma anche ci si commuove.
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