di Silvia Sottile
Grotto – scritto,
diretto e prodotto da Micol Pallucca – è stato presentato al Giffoni Film
Festival, dove ha ricevuto una calorosa accoglienza da parte dei bambini di età
compresa tra i sei e i nove anni che con i loro voti e il loro entusiasmo
l’hanno portato alla vittoria nella sezione ELEMENTS +6.
La storia, rivolta naturalmente ad un pubblico di bambini,
richiama alla lontana quei film d’avventura per ragazzi che vedevamo negli anni
’80, tipo I Goonies.
Tre ragazzini costringono un loro compagno di classe a
una prova di coraggio per entrare a far parte del loro gruppo: recuperare
un teschio in una teca dentro una chiesa abbandonata. Improvvisamente il pavimento
cede e il bambino viene inghiottito da una voragine.
I tre rimasti fuori non sanno cosa fare e pensano alla fuga, ma la
coraggiosa sorellina di uno di loro - che li ha seguiti - si cala nella
voragine, trascinando con sé anche gli altri. I cinque si ritrovano
in immense e labirintiche grotte nel ventre della montagna, senza via d'uscita.
Sarà Grotto, una buffa creatura simile ad una stalagmite animata, ad
aiutarli.
Partiamo dai pregi dell’opera, come ad esempio l’idea
interessante di creare un prodotto tutto italiano rivolto ad un target di
ragazzi, soprattutto ai più piccoli. Bravi anche i giovanissimi attori scelti
per i ruoli dei cinque protagonisti: Christian Roberto (la piccola star del musical Billy Elliot), Gabriele
Fiore e gli esordienti Iris Caporuscio, Samuele Biscossi e Leonardo
Similaro.
L’avventura (e dunque anche gran parte del film) si svolge
in una meravigliosa location naturale, le Grotte di Frasassi, in provincia di
Ancona, luogo davvero suggestivo ed emozionante, uno splendido scenario di
origine carsica formato da un susseguirsi di cunicoli e grotte, enormi cavità
in cui si possono ammirare straordinarie sculture naturali ed uno spettacolo
mozzafiato di stalattiti e stalagmiti. È stato difficile girare all’interno di
un luogo tanto bello quanto ostico ma ne è valsa la pena. Il direttore della
fotografia (Maxime Alexandre) è riuscito ad illuminare perfettamente l’ambiente
evitando di renderlo claustrofobico, anche a costo di edulcorare un po’ troppo
l’atmosfera e le eventuali difficoltà patite dai ragazzi nel film, che rischia quindi
di apparire inverosimile.
Veniamo, dunque, ai punti deboli della pellicola: di spirito
d’avventura in stile Goonies ce n’è
ben poco, si prova ad analizzare (in maniera piuttosto superficiale) le
interazioni tra i bambini, l’amicizia, il bullismo, con un copione fin troppo
prevedibile e uno svolgimento eccessivamente statico. Immaginiamo la difficoltà
di girare in un luogo del genere, ma un po’ più di azione sarebbe stata gradita,
considerato che i ragazzi di oggi sono abituati a ben altri effetti speciali.
Risulta eccessivo anche il paragone con E.T.: il piccolo Grotto infatti è molto limitato nei movimenti, nelle espressioni e
nell’interazione, troppo è ancora il gap tecnico con le pellicole americane da
cui Grotto prende le distanze anche a
livello di scrittura (semplicistica) e impostazione (edulcorando la realtà). L’unica
cosa che divertirà tanto i bambini sarà il modo di esprimersi di questa buffa
stalagmite animata: suoni gutturali, o meglio, rutti.
Nell’insieme Grotto
rimane comunque un discreto prodotto italiano dedicato ai più piccoli, un primo
interessante tentativo (riuscito solo a metà) di raccontare un’avventura con
protagonisti esclusivamente bambini e naturalmente si rivela anche uno spot
pubblicitario per la meravigliosa bellezza delle Grotte di Frasassi. Nelle
nostre sale dal 21 aprile.
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