di Silvia Sottile

Criminal ha inizio
con il brutale omicidio di Bill Pope (Ryan Reynolds) ad opera dell’anarchico
Heimbahl (Jordi Mollà). Pope era un agente della CIA sul punto di stringere un
accordo con l’hacker Jan Strook, detto “l’Olandese” ( Michael Pitt), in grado
di mettersi al comando dell’arsenale militare degli Stati Uniti. Sulle sue
tracce naturalmente anche il pericoloso gruppo terrorista guidato da Heimbahl,
intenzionato a sfruttare questa falla del sistema per i propri scopi e
distruggere il mondo. Il capo londinese della CIA (Quaker Wells/Gary Oldman)
non può permettere che le informazioni top-secret di Pope vadano con lui nella
tomba, contatta dunque il Dottor Franks (Tommy Lee Jones), un neurochirurgo
anticonformista, per tentare un esperimento scientificamente innovativo:
trasferire le sinapsi del cervello di Pope in un altro uomo e l’unico in grado
di assorbirne i ricordi è un pericoloso detenuto nel braccio della morte,
Jerico (Kevin Costner), nella speranza che il criminale possa portare a termine
la missione di salvataggio. Ma a che prezzo? Il risultato infatti non è
esattamente quello sperato: cosa può succedere nella mente di un folle
criminale che non ha mai provato emozioni quando improvvisamente è assalito da
ricordi e sentimenti che non sono i suoi?

La trama purtroppo non è particolarmente originale,
tutt’altro. Solo pochi mesi fa è uscito nelle nostre sale Self/less (con lo stesso Ryan Reynolds e Ben Kingsley), molto
simile come idea di partenza, ma in
generale la sceneggiatura risulta poco convincente e molto prevedibile,
caratterizzata dalle tipiche argomentazioni e svolte narrative (non sempre
logiche) di un classico thriller d’azione basato sulla lotta al cyber
terrorismo, con l’aggiunta dell’aspetto medico fantascientifico in una sorta di
richiamo a un Frankenstein moderno. Anche
l’inserimento degli elementi emotivi e sentimentali risulta piuttosto slegato,
troppo buonista e poco approfondito, così come il percorso di cambiamento del
protagonista che appare decisamente superficiale.
Alla fine, tra numerose sequenze action ad alto trasso
adrenalinico in una cupa Londra che fa da sfondo, musiche martellanti, qualche
uscita involontariamente comica, momenti di eccessiva violenza gratuita,
alternati ad un romanticismo inusuale e straniante, Criminal si rivela un
prodotto al di sotto delle aspettative: sembra l’ennesima occasione sprecata
per far vedere qualcosa di innovativo e regala tutt’al più due ore di intrattenimento
senza grosse pretese. Al cinema dal 13 aprile.
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