di Silvia Sottile
A distanza di ben 14 anni dall’inaspettato e travolgente
successo della divertente commedia romantica Il Mio Grosso Grasso Matrimonio Greco (2002), torna finalmente sul
grande schermo la simpatica, esilarante, invadente ma amorevole famiglia
Portokalos. A scrivere il seguito, oltre che ad interpretarlo, è sempre Nia
Vardalos, l’attrice canadese di origini greche (nominata agli Oscar per la
migliore sceneggiatura originale proprio grazie allo script del primo capitolo)
che nonostante le ripetute richieste avute fin da subito per dare vita ad un
sequel, non si era evidentemente sentita pronta fino ad ora, o meglio, non
aveva avuto quell’idea sfavillante che potesse essere almeno in parte
all’altezza dell’originale. Anche i produttori sono rimasti fedeli: si tratta
di Tom Hanks e della moglie Rita Wilson che per prima si era innamorata dello
spettacolo portato in scena nel 1997 dalla stessa Vardalos. Cambia però il regista, infatti a dirigere non troviamo più Joel Zwick ma Kirk Jones.
Ne Il Mio Grosso
Grasso Matrimonio Greco 2 ritroviamo dunque l’allegra, numerosa ed
esuberante famiglia Portokalos a distanza di diversi anni: Toula (Nia Vardalos)
e Ian (John Corbett) hanno una figlia diciassettenne, Paris (Elena Kampouris) che, per quanto molto legata
affettivamente alla sua caotica famiglia greca, si sente soffocare e vorrebbe
andare al college lontano da casa. I problemi per Toula, che ha ripreso a
lavorare nel ristorante di famiglia, provengono anche dai suoi genitori che
scoprono casualmente di non essere legalmente sposati a causa di un cavillo
burocratico e sebbene Maria (Lainie Kazan) voglia un po’ tenere sulle spine il
burbero Gus (Michael Constantine) la soluzione ottimale è organizzare un altro
ancor più grosso grasso matrimonio greco.
La storia non è
particolarmente originale e risulta abbastanza prevedibile, ma è comunque ben
scritta. Il punto di forza di questa brillante commedia familiare è
l’eccellente cast corale su cui spicca, come anche nel primo episodio, la
vulcanica Andrea Martin che interpreta l’eccentrica Zia Voula. In realtà tutti
i protagonisti contribuiscono a rendere il film un’allegra rimpatriata. Non siamo
certo ai livelli stratosferici di comicità visti nel 2002, c’è meno
romanticismo, gli spunti centrali della trama riguardano più il rapporto
genitori–figli–nipoti che non la
coppia Toula–Ian, ma ci troviamo ancora una volta di fronte ad una frizzante
e spassosa commedia, in grado di far ridere di gusto con gioia e brio, senza
ricorrere a volgarità, solo grazie alla verve insita nei simpatici personaggi e
nelle tematiche in cui un po’ tutti noi ci ritroviamo. Perché sappiamo bene che
la famiglia italiana, specie quella del sud, è un po’ come quella greca descritta
dalla Vardalos.
Indubbiamente l’effetto nostalgia, ottenuto riproponendo
alcune gag ormai diventate cult come l’utilizzo del Vetril, contribuisce a rendere ancor più divertente e irresistibile
questa piacevole commedia, rivolta principalmente a tutti coloro che avevano
amato il primo capitolo e speravano di rivedere un altro spaccato di vita
dell’esuberante, invadente ma sempre unita famiglia Portokalos.
Il Mio Grosso Grasso Matrimonio Greco 2, nelle nostre sale dal 24
marzo, è un film fresco e gradevole, che trasporta facilmente in un clima di
festa grazie anche alle musiche (rigorosamente ispirate alla tradizione greca)
di Christopher
Lennertz.
Ciao, ti scrivo dall'ufficio stampa di una casa di produzione e distribuzione cinematografica italiana. Mi piacerebbe prendere contatti con te per poterti inviare, qualora ti interessasse, comunicazioni riguardo le nostre uscite ed eventi. Qualora ti interessasse, scrivimi pure a g.giovannini@minervapictures.com
RispondiEliminaGrazie mille e buon pomeriggio