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venerdì 11 marzo 2016

“Forever Young”: Fausto Brizzi e il desiderio di rimanere eternamente giovani

di Silvia Sottile

La nuova commedia  corale di Fausto Brizzi vuole raccontare un’ampia fascia di popolazione italiana contemporanea, non più giovane ma che non riesce ad accettare l’età che avanza.
Giorgio (Fabrizio Bentivoglio) ha 50 anni e un compagna giovanissima (Marika/Pilar Fogliati), tanto da farla passare per sua figlia, ma la tradisce con una coetanea cinquantenne (Stefania/Lorenza Indovina) con cui si ritrova a condividere ricordi comuni, legati all’età.  Franco (Teo Teocoli) è un avvocato ultrasessantenne, appassionato praticante di sport, in particolare maratona, sempre iperattivo e adrenalinico a tal punto da costringere la figlia (Marta/Claudia Zanella) e il genero (Lorenzo/Stefano Fresi) a stargli dietro (a fatica). La sua vita cambia improvvisamente quando scopre che diventerà nonno e che il suo fisico non è indistruttibile. Poi c’è Angela (Sabrina Ferilli), un’estetista di 48 anni che ha una storia con un ragazzo di 20 (Luca/Emanuel Caserio) ostacolata dalla madre di lui (Sonia/Luisa Ranieri), sua amica, la quale a sua volta ha l’hobby di rimorchiare ragazzi in discoteca. Infine Diego (Lillo), DJ radiofonico di mezz’età che deve fare i conti con gli anni che passano e con un nuovo, giovanissimo e agguerrito rivale (Francesco Sole).

Brizzi, non solo in veste di regista ma anche di sceneggiatore (insieme a Marco Martani ed Edoardo Falcone, già autori di Se Dio vuole, brillante e divertente commedia dello scorso anno), punta il dito su quella che sta diventando una realtà sempre più diffusa nel nostro paese: il desiderio di non invecchiare, la voglia di rimanere sempre giovani fino a rasentare il ridicolo. 

Ci sono i cinquantenni che stanno con le ventenni, le Milf a caccia di un Toy Boy, gli anziani che contro ogni evidenza, anche fisica o di salute, non si arrendono agli acciacchi dell’età. Brizzi afferma di aver preso spunto dalla quotidianità che ci circonda, sembra infatti che stia sparendo la figura del nonno di una volta: piuttosto che tenere i nipotini i nonni di oggi vanno a ballare o a lezione di pilates! 
Oltre a questo affresco contemporaneo, decisamente ben delineato (che nella pellicola è naturalmente portato all’estremo ma senza esagerare più di tanto né discostandosi troppo da quanto si vede in giro), ci troviamo di fronte ad un prodotto gradevole, una commedia ben scritta, divertente, con dialoghi brillanti e una trama abbastanza omogenea nonostante la gran mole di personaggi. L’unico piccolo neo è forse la leggerezza: Forever Young si guarda con piacere, si ride grazie a quel sottile umorismo insito nelle situazioni e nelle battute, ma l’impressione è che il regista giochi in maniera fin troppo bonaria con gli immaturi personaggi portati sullo schermo, manca quell’amarezza di fondo vista ad esempio di recente in Perfetti Sconosciuti di Paolo Genovese che permette di trasformare una divertente commedia in una vera e propria critica sociale. Il risultato finale rimane comunque godibile. 

La scena cult? Il piccolo e simpaticissimo cameo di Nino Frassica (in coppia con Lillo) che si rivela il momento più comico (e più riuscito) della pellicola. L’attore siciliano riesce a dare il meglio di sé anche in pochi minuti. Va d’altra parte riconosciuto che ogni interprete si cala bene nel proprio ruolo.

Splendide le musiche che accompagnano lo svolgersi della trama, una colonna sonora (ad opera di Bruno Zambrini) anni ‘80 dal sapore fortemente nostalgico a partire dalla nuova versione di Forever Young (la hit degli Alphaville che dà il titolo al film) interpretata per l’occasione da Nina Zilli, per concludersi con Video Killed The Radio Star (The Buggles) sui titoli di coda che mette addosso tanta voglia di ballare e sentirsi giovani (ma attenzione: per chi la ricorda fin troppo bene, potrebbe anche sortire l’effetto opposto...!).

Forever Young è nelle nostre sale dal 10 marzo. 

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