di Silvia Sottile
Il 23 marzo arriva finalmente nelle nostre sale
l’attesissimo cinecomic Batman V Superman diretto da Zack Snyder, già regista de L’Uomo
d’Acciaio (Man of Steel), di cui Dawn
of Justice rappresenta idealmente il sequel. Per la prima volta troviamo
insieme sullo schermo due dei supereroi più amati e iconici in assoluto alle
prese con uno scontro tra due mondi diametralmente opposti, due diversi modi di
vedere, vivere ed essere un eroe. Questa pellicola ha anche un altro difficile
compito da portare a termine, ovvero introdurre la Justice League dell’Universo DC Comics, prossimo progetto in
cantiere per rivaleggiare ad armi pari con la Marvel.
Come gentilmente richiestoci dallo stesso regista e dalla
Warner (che distribuisce il film) la nostra recensione non conterrà spoiler, né
elementi salienti della ricca trama al di fuori di una breve sinossi.
Circa 18 mesi dopo lo scontro con Zod, che portò ad una
devastante distruzione della città di Metropolis, i media e il mondo intero si
chiedono se c’è davvero bisogno di un Supereroe come Superman (Henry Cavill), simile
a un semidio, che con i suoi poteri può salvare l’umanità ma potrebbe anche
distruggerla. Intanto Batman (Ben Affleck), l’oscuro vigilante di Gotham City,
ancora in lotta contro la criminalità, ma provato e reso cinico dagli anni e
dall’esperienza, vede in Superman una minaccia perché, secondo il giustiziere
mascherato, è facile cedere alla corruzione che deriva dal potere. Ed in quel
caso le azioni di Superman potrebbero avere conseguenze devastanti. A fomentare lo scontro tra i due c’è Lex
Luthor (Jesse Eisenberg), un giovane e folle miliardario. Chi vincerà? Intanto
si staglia rapidamente all’orizzonte un nuovo grave pericolo che potrebbe
portare alla distruzione di tutto il genere umano.
Una delle più grandi incognite era rappresentata da Ben
Affleck. La scelta dell’attore, regista e sceneggiatore vincitore di due premi
Oscar (Will Hunting – Genio ribelle e
Argo) per il ruolo di Batman/Bruce
Wayne si è invece rivelata perfetta: il suo personaggio è avvantaggiato da
un’ottima caratterizzazione (più oscuro, cupo, disilluso e brutale), ma sono proprio la
fisicità di Affleck e la sua interpretazione, a renderlo il migliore. Henry
Cavill, invece, regge bene il suo ruolo luminoso, quasi divino, ma rimane purtroppo una
figura poco sfaccettata, piatta, soprattutto in versione Clark Kent. Completamente negativo
invece il nostro parere sul villain di Jesse Eisenberg, costruito in maniera
caricaturale e recitato troppo sopra le righe. Non aiuta certo l’inevitabile
paragone con lo straordinario Luca Marinelli attualmente sugli schermi con Lo chiamavano Jeeg Robot.
Nel cast anche
Amy Adams (Lois Lane), Diane Lane (Martha Kent), il premio Oscar Jeremy Irons (impeccabile
e molto ironico il suo Alfred), l’attrice premio Oscar Holly Hunter (Senatrice
Finch) e infine, in un breve ma decisivo ruolo, la splendida Gal Gadot che si
cala perfettamente nei panni di Wonder Woman/Diana Prince.
L’impressione generale è di un film che vuole prendersi
troppo sul serio e aspira ad essere qualcosa di più di un fumetto senza
riuscire ad esserne all’altezza fino in fondo. Ottima la prima parte con una
scena iniziale mozzafiato, epico e spettacolare il tanto atteso (quanto temuto)
scontro tra i due protagonisti, peccato però che nell’insieme venga messa
troppa carne sul fuoco senza approfondire a dovere. A tratti sembra che si
voglia solo trovare un modo di tirare per le lunghe l’inevitabile, tanto che la
durata di 2 h e 30’ pare eccessiva. La trama evidenzia alcune incongruenze, non
risultando plausibile ma questo, volendo, ci può stare: si tratta pur sempre di un film di supereroi.
Troppi gli effetti speciali sul finale, con un uso eccessivo della CGI e
combattimenti che ricordano quei cinecomics fracassoni che pensavamo di aver
lasciato alle spalle.
Dispiace notare ancora una volta l’inutilità del 3D (il
rischio mal di testa è dietro l’angolo). Decisamente azzeccate invece le
musiche epiche di Hans Zimmer e Junkie XL i cui temi riescono ad accompagnare gli eventi e ad enfatizzare
al momento giusto i punti cruciali.
Ci rendiamo indubbiamente conto che il progetto era tanto
ambizioso quanto di difficile realizzazione così come non era facile mantenere
le elevate aspettative. Snyder non è riuscito ad essere del tutto convincente
ma tutto sommato ha fatto un discreto lavoro: prendendo la pellicola per quello
che è, ovvero puro intrattenimento senza pretese, Batman V Superman risulta un film pienamente godibile i cui punti
di forza (che valgono il prezzo del biglietto) sono la figura di Batman e
l’introduzione di Wonder Woman in prospettiva Justice League. Ipotizziamo anche che sarà un successo al box
office.
A mio modesto parere non è proprio senza pretese. Cerca miseramente di elevarsi a qualcosa che non è, con esiti catastrofici, risultando di un trash involontario e imbarazzante :/
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