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giovedì 12 novembre 2015

“Gli ultimi saranno ultimi”: commedia amara sulla vita

di Silvia Sottile

Il regista e sceneggiatore Massimiliano Bruno porta sul grande schermo lo spettacolo teatrale Gli ultimi saranno ultimi, da lui stesso scritto ed interpretato sul  palcoscenico (tra il 2005 e il 2007) dalla straordinaria ed eclettica Paola Cortellesi, in un sempre più frequente connubio tra teatro e cinema. Bruno vira dalla sua abituale propensione alla commedia per esplorare il più complesso territorio del dramma, prendendo fortemente spunto dalla realtà e narrandola in maniera immediata e senza veli.

Luciana (Paola Cortellesi) è una donna semplice, che sogna una vita dignitosa insieme al marito Stefano (Alessandro Gassmann). Lei ha un lavoro poco retribuito che però le consente almeno di vivere, lui non vuole andare “sotto padrone” e cerca sempre di concludere “affari” che non vanno mai in porto. Quando finalmente coronano il loro più grande desiderio, ovvero l’attesa di un bambino, Luciana si ritrova improvvisamente senza lavoro (licenziata, o meglio: non le viene rinnovato il contratto proprio perché incinta). Nel momento in cui anche gli affetti intorno a lei si allontanano, Luciana, al nono mese di gravidanza, decide di reagire, per riaffermare la sua dignità, chiedendo con coraggio ciò che le spetta, fino a compiere un gesto estremo e sconsiderato, come puntare la pistola contro un poliziotto, Antonio Zanzotto (Fabrizio Bentivoglio). Sceglie però la persona sbagliata per reclamare giustizia, anche lui è un ultimo tra gli ultimi.

Il film si apre proprio con alcune immagini di questa scena finale, per poi narrare (attraverso un lungo flashback) tutti gli eventi che hanno portato a quel punto della storia. Così il pathos avvolge lo spettatore fin dal primo momento, mentre si entra pian piano nelle vite di Luciana, Stefano e Antonio e del paese della provincia laziale (funestato dalle radiazioni delle antenne di Radio Vaticana che trasmettono la messa persino dalle tubature dei lavandini e dai water) in cui vivono, con tutti i personaggi di contorno.

Un po’ si ride, ma soprattutto si riflette, in questa commedia amara sulla vita. Sembra quasi di sentire un pugno nello stomaco assistendo passo dopo passo alle sofferenze di Luciana, interpretata da una stratosferica Paola Cortellesi, grandissima attrice e artista a tutto tondo (ha collaborato anche alla sceneggiatura) che dà al suo personaggio quella forza dolorosa della disperazione e quell’intensità necessarie a reggere (ed in grande) l’intero percorso emotivo del film. Se lei è il fulcro, protagonista assoluta, va giustamente riconosciuto che è affiancata da attori altrettanto bravi, come Alessandro Gassmann, professionalmente sempre più maturo, perfetto nel ruolo dello scansafatiche irresponsabile ma pronto alla battuta, e un Fabrizio Bentivoglio che mette nel suo poliziotto tutta la malinconia necessaria  a farci immedesimare in lui. Nel cast anche Stefano Fresi e Ilaria Spada, perfettamente in parte.

Il tentativo di portare avanti una commedia drammatica, toccando temi forti (come l’inquinamento ambientale e ancor di più la situazione della donna che perde il lavoro in seguito ad una gravidanza) che rispecchiano purtroppo la nostra realtà, è abbastanza riuscito. Di questo va dato merito a Bruno,  che però ha ancora margine di miglioramento: alcuni nodi della sceneggiatura risultano poco fluidi, la scelta di partire dalla fine non convince a pieno e le musiche, indubbiamente belle e toccanti, sembrano a tratti eccessive per come poi si evolve la vicenda, che vuole fortunatamente lasciare un barlume di speranza.

Gli ultimi saranno ultimi, nelle nostre sale dal 12 novembre, tocca profondamente l’animo umano, grazie ad interpretazioni intense e drammatiche, senza dimenticare i momenti divertenti che ogni tanto alleggeriscono l’atmosfera con toni da commedia all’italiana. Il tema trattato (che poi è la vita) e il modo in cui è narrata la storia, commuovono ed emozionano.  Da vedere.

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