di Silvia Sottile
Carlo Verdone, nella sua lunga carriera cinematografica
ricca di successi, ha dato a volte delle sterzate, dei cambi di direzione rispetto
ai suoi prodotti abituali e, come lui stesso ci ha riferito in sede di
conferenza stampa, questo è proprio quello che è accaduto con L’abbiamo fatta grossa. Fin dalla fase
di scrittura, infatti, il soggetto è stato pensato per una coppia al maschile:
stop alle tematiche familiari tipiche dei suoi ultimi film per dare spazio a
qualcosa di più libero e fantasioso. Quello che viene fuori è una sorta di noir
in chiave comica con un pizzico di analisi e critica sociale che non manca mai
nei film dell’attore e regista romano.
Yuri Pelagatti (Antonio Albanese) è un attore di teatro che,
traumatizzato dalla separazione, non riesce più a ricordare le battute in scena
e rimane quindi disoccupato. Arturo Merlino (Carlo Verdone) è un investigatore
squattrinato che vive a casa della vecchia zia vedova (Virginia Da
Brescia) e si occupa addirittura di
recuperare gatti. Yuri assume Arturo per avere le prove dell’infedeltà della
moglie (Clotilde Sabatino) ma per errore i due entrano in possesso di una misteriosa
valigetta contenente un milione di euro! Naturalmente questo innescherà una
serie di guai e rocambolesche avventure, divertenti siparietti, momenti
esilaranti, fino ad un imprevedibile finale con uno sguardo attento e preciso
ai vizi e alle corruzioni del nostro paese.
Nel cast anche l’esordiente Anna
Kasyan (nel ruolo di Lena), straordinaria cantante lirica armena, con un’inaspettata
vena comica. Da segnalare anche il simpatico cameo del regista Giuliano
Montaldo nel ruolo del Generale.
La comicità di questo film nasce più dalle situazioni che si
vengono a creare che non da gag vere e proprie e questo grazie alla scrittura
precisa e soprattutto all’incredibile, immediato ed evidente affiatamento tra
Verdone e Albanese. La trama in fondo è semplice ma viene sorretta al meglio
dal modo in cui i due si muovono e dialogano sullo schermo, dai tempi comici
perfetti e dal ritmo dinamico che ne consegue. Pur non avendo mai lavorato
insieme si nota una grande affinità tra i due attori sia nel modo di porsi, sia
nel tipo di comicità. L’impressione è che si compensino a vicenda ed emerge
anche un sano rispetto reciproco, infatti non c’è un netto predominio dell’uno
sull’altro. La commedia, tra appostamenti, fughe e travestimenti, si rivela
leggera ma esilarante e va dato merito a Verdone di inserire sempre, in un modo
o in un altro, col suo solito sguardo attento, un accenno di critica sociale
con una punta di amara ironia.
Altro elemento vincente è indubbiamente dato dalla scelta delle
location. La pellicola, ambientata a Roma, ha dato spazio a zone della città
poco viste al cinema ma comunque ricche di fascino e che meritano di essere
valorizzate, come ad esempio il
quartiere Castrense, il Nomentano, l’Aurelio, il Trionfale, alcuni scorci di
Monteverde Vecchio. Spiccano anche il pasoliniano Caffè Tevere e il meraviglioso Teatro di Villa Torlonia. La
fotografia, ad opera di Arnaldo Catinari, lavora nella stessa direzione: infatti, su precisa indicazione di Verdone, non ci sono botte di colore né
elementi troppo sgargianti ma si è cercato di dare una certa uniformità e
pacatezza nei toni ed il risultato dà ragione con un effetto visivo fluido e in
linea con i luoghi e le vicende narrate.
L’abbiamo fatta grossa,
prodotto da Aurelio e Luigi De Laurentiis e distribuito da Filmauro in 850 sale
a partire dal 28 gennaio, si rivela un esperimento riuscito e potrebbe
diventare un grande successo di pubblico grazie a due comici molto amati e ad
una buona qualità del prodotto. Di sicuro si ride.
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