di Silvia Sottile
Il giovane e talentuoso regista e sceneggiatore Ryan
Coogler, cresciuto nel mito di Rocky Balboa, riesce a realizzare il suo
coraggioso progetto di riportare sullo schermo Sylvester Stallone nel
leggendario ruolo che lo ha reso famoso nel mondo. La collaborazione tra i due
è stata fondamentale ed il risultato è un film emozionante che rilancia la saga,
dando vita a una nuova storia che
poggia su quella vecchia, su solide basi che servono a costruire un nuovo
futuro e probabilmente ulteriori capitoli.
Il protagonista di Creed
– Nato per combattere è Adonis
Johnson (Michael B. Jordan, che Coogler ha già diretto nel suo precedente e molto
apprezzato Prossima fermata Fruitvale
Station), figlio illegittimo di Apollo Creed, storico rivale e poi amico di
Rocky. Adonis non ha mai conosciuto suo padre, morto prima che lui nascesse, ha
perso la madre da piccolo, ritrovandosi poi spesso coinvolto in risse. A salvarlo
dal riformatorio Mary Anne Creed (Phylicia
Rashad), la vedova di Apollo, che lo adotta donandogli affetto e una
vita agiata. Ma Adonis ha la boxe nel sangue e non potrebbe essere altrimenti,
così lascia Los Angeles per trasferirsi a Philadelphia e convincere il mitico
Rocky Balboa (Sylvester Stallone) ad allenarlo. Non sarà facile, perché Rocky
non vuole più avere a che fare con quel mondo, eppure qualcosa in Adonis lo
convince. Così gli farà da mentore e allenatore, insegnandogli a combattere sul
ring, mentre lui stesso combatterà la sua battaglia personale fuori dal ring,
la più difficile che un uomo debba affrontare, grazie anche all’affetto del
giovane allievo con cui si crea uno stretto legame, quasi un rapporto
padre/figlio.
Creed non è solo una
storia di pugilato, ma anche un percorso di formazione di un ragazzo che
inizialmente rifiuta il cognome del padre, per paura di non esserne
all’altezza, perché vuole farcela con le proprie forze o solo perché ancora non
ha imparato a rapportarsi con questa figura leggendaria, accompagnato sia
dentro che fuori dal ring da un altro mito, Rocky, invecchiato, stanco, saggio,
immalinconito dalla morte della sua Adriana, ma sempre un combattente.
Michael B. Jordan regge bene il peso del ruolo da
protagonista, si mostra credibile e in parte. Sul ring si scontra in maniera
convincente con veri pugili professionisti, tra cui Antony Bellew (nel ruolo di
‘Pretty' Ricky Conlan, detentore del titolo mondiale, il cui manager è
interpretato da Graham McTavish). C’è anche
una presenza femminile con relativa sottotrama romantica, ovvero Bianca (Tessa
Thompson), una giovane cantante di cui Adonis si innamora. E Sylvester Stallone? Davvero ottimo! È lui
forse la vera sorpresa del film: meraviglioso e nostalgico ritrovarlo nei panni
di Rocky ma questa volta l’attore mostra tutto il suo talento regalandoci una
straordinaria e persino commovente interpretazione che gli è appena valsa un
Golden Globe come miglior attore non protagonista e la nomination agli Oscar
nella stessa categoria.
Coogler riesce a dosare in maniera equilibrata i vari
elementi del film, creando un perfetto mix di sport e dramma (alternando momenti
più crudi ad altri più emotivi) sostenuto dalla sua valida sceneggiatura. Creed è un film che dura oltre due ore
ma scorre piacevolmente coinvolgendo in ogni momento, appassionando sia per
alcuni rimandi nostalgici (senza esagerare) ma anche (e soprattutto) per questa
nuova storia avvincente. La dinamicità della pellicola è sicuramente merito del
modo in cui sono state fatte e montate le riprese. Difatti anche dal punto di
vista tecnico Coogler e i suoi collaboratori sono stati molto abili, in
particolar modo meritano un grandissimo applauso alcuni stacchi e l’uso (a dir
poco mozzafiato) del piano sequenza durante i combattimenti sul ring.
Esaltante la colonna sonora di Ludwig Goransson, che dà la
carica, tra musica afro, rap e hip hop, unita all’immancabile e classico tema
musicale di Rocky che rende il finale addirittura epico.
Creed – Nato per
combattere, al cinema dal 14 gennaio, è un film che regala emozioni,
entusiasmante e commovente al tempo stesso. Merita assolutamente di essere
visto.
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