di Silvia Sottile
Ambientato nella splendida cornice pugliese di Polignano a
mare, con le sue case bianche arroccate a picco sull’Adriatico, Io che amo solo te racconta la storia di
un matrimonio, di un amore del presente e uno del passato. Il film è tratto
dall’omonimo romanzo di Luca Bianchini, un bestseller che ha venduto oltre
200.000 copie. A portarlo sul grande schermo il regista Marco Ponti, amico di
lunga data dello scrittore.
Damiano (Riccardo Scamarcio) e Chiara (Laura Chiatti) stanno
per sposarsi: tra i preparativi, gli imprevisti dell’ultimo momento e l’arrivo
dei parenti, sono colti da dubbi e incertezze più o meno prevedibili. Però forse
i veri protagonisti, veicolo di profonde emozioni, sono la mamma di lei (Ninella
– Maria Pia Calzone) e il padre di lui (Don Mimì – Michele Placido) che da
giovani avevano vissuto un grande amore ma non si erano potuti sposare perché
la ricca famiglia di Mimì non voleva avere nulla a che fare con quella di
Ninella, rea di avere un fratello (Franco – Antonio Gerardi) in carcere. In un
piccolo paese del sud il matrimonio di Damiano e Chiara diventa dunque l’evento
dell’anno dove può succedere davvero di tutto… e in soli tre giorni!
Ponti ha il merito di costruire una commedia brillante,
solare, una ventata d’aria fresca nel panorama cinematografico italiano,
avvalendosi di un’ottima sceneggiatura, supportata da un cast di primo livello.
Salta subito all’occhio la straordinaria intesa tra Scamarcio e la Chiatti, una
coppia ormai più che rodata a livello professionale, con un fantastico feeling
che traspare dallo schermo. E naturalmente non c’è bisogno di sottolineare la
bravura di Michele Placido e Maria Pia Calzone che ci regalano i momenti più
commoventi della pellicola. Gli aspetti divertenti di questo film corale sono invece
affidati ad alcuni dei nostri migliori comici, tutti perfettamente in parte:
la sempre simpaticissima Luciana Littizzetto
(zia Dora), sposata con Dino Abbrescia (zio Modesto), Dario Bandiera (nel ruolo
del truccatore Pascal) ed Enzo Salvi (Giancarlo Showman). Importante, ai fini
della trama, anche il personaggio di Orlando (Eugenio Franceschini), fratello
dello sposo.
Tra servizi fotografici, problemi all’abito da sposa,
improvvise e toccanti rivelazioni, giri in vespa e tuffi in mare sullo sfondo
del meraviglioso paesaggio di Polignano sferzato dal maestrale, il pubblico ha
modo di ridere di cuore ma anche di riflettere, lasciandosi coinvolgere dai
momenti più intensi, che riescono a commuovere con delicatezza. La Puglia (e il
Sud in generale) ne esce a testa alta, come un luogo in cui si crede ancora ai
valori tradizionali ma vi è molta più apertura mentale rispetto a quanto si
possa pensare.
La musiche di Gigi Meroni meritano di essere menzionate
perché si sposano alla perfezione con l’alternarsi di emozioni nel corso della
storia, la colonna sonora è ulteriormente impreziosita dalle note della canzone
Io che amo solo te (che dà appunto il
titolo al romanzo e al suo adattamento cinematografico) di Sergio Endrigo,
interpretata per l’occasione da Alessandra Amoroso nella scena sicuramente più
commovente e significativa del film. La regia dinamica e la scrittura
impeccabile fanno sì che il ritmo non cali mai.
Io che amo solo te,
nelle nostre sale dal 22 ottobre, è una commedia fresca e solare, che sa tanto
di estate e di tempi passati, quasi anni ’60. Grazie all’ironia, al mix di emozioni
e a un pizzico di nostalgia, si rivela un film brillante e molto godibile.
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