di Silvia Sottile
La regista Cristina Comencini
torna al cinema dopo quattro anni. E lo fa con Latin Lover, una commedia corale al femminile con un ricco cast
internazionale. Un film che racconta e omaggia il grande cinema italiano del
passato, quello dei miti, attraverso l’immaginaria figura di Saverio Crispo
(Francesco Scianna), un divo degli anni d’oro del cinema italiano con la fama
di latin lover, una famiglia allargata e una figlia per ogni donna (ognuna in
un paese diverso). Questo personaggio d’altri tempi ricorda un po’ Tognazzi, Mastroianni,
Gassman. Ma al di là del mito c’è anche l’uomo e soprattutto il padre, visto
con gli occhi delle sue donne, delle sue figlie, che come tutte le figlie generalmente
tendono a idealizzare la figura paterna.
Dieci anni dopo la morte di
Saverio Crispo viene organizzata una commemorazione nel suo paesino pugliese d’origine.
Nella casa di famiglia si riuniscono tutte le donne della sua vita. Le due vedove:
Rita (Virna Lisi), la prima moglie italiana che se lo è ripreso e lo ha
accudito in vecchiaia, e Ramona (Marisa Paredes), l’attrice spagnola che lo
aveva sposato ai tempi dei western all’italiana. Naturalmente arrivano anche le
figlie, tutte di madri e nazionalità diverse: Susanna (Angela Finocchiaro), la
prima figlia, italiana, che da 25 anni ha una storia segreta con Walter (Neri
Marcorè), il montatore storico dei film di Saverio; l’insicura e nevrotica Stephanie
(Valeria Bruni Tedeschi), frutto della “parentesi” francese, accompagnata dal
più piccolo dei tre figli avuti da tre uomini diversi; Segunda (Candela Peña ) ,
la spagnola, unica ad essere sposata, giunta con il marito Alfonso (Jordi
Molla), un impenitente traditore; infine l’ultima figlia che non ha quasi mai visto
il padre, la svedese Solveig (Pihla Viitala). Manca ancora all’appello Shelley
(Nadeah Miranda), la figlia americana riconosciuta solo grazie alla prova del
DNA. Nessuna ha mai realmente conosciuto il grande padre che ognuna però ha
mitizzato e amato nelle diverse epoche della sua brillante carriera. Continuano
dunque a cercare la sua approvazione e il suo affetto anche dopo la sua
scomparsa. Nel bel mezzo dei festeggiamenti arriva Pedro (Lluis Homar), lo
stuntman, che sembra conoscere Saverio meglio di tutti gli altri e mescola le
carte in tavola. Sullo sfondo la presenza del critico Picci (Toni Bertarelli),
il giornalista a caccia di gossip (Claudio Gioè) e Saveria (Cecilia Zingaro).
La convivenza tra tutte le donne del latin lover, per
quanto si tratti solo di pochi giorni, porta naturalmente a galla le rivalità
mai sopite, gli scontri, le rivendicazioni, soprattutto tra le sorelle, in un
accusarsi reciprocamente di aver rubato l’una alle altre l’affetto del padre.
Ma emerge anche la figura dell’uomo grazie alle rivelazioni di segreti mai
confessati che lo rendono più umano: finalmente queste donne riusciranno a
liberarsi dallo sguardo paterno, da questa sorta di subalternità affettiva, per
riprendere in mano le proprie vite e andare avanti con la giusta prospettiva e
lucidità.
Bellissima e risolutiva la scena
serale in salotto, totalmente catartica, che vede un confronto importante tra
madri, figlie, sorelle e che infine esplode in una fragorosa risata liberatoria
grazie alla straordinaria bravura di Virna Lisi, a cui il film è dedicato. Superba
l’ultima interpretazione della grande attrice da poco scomparsa, in un ruolo che
rende giustizia al suo talento. Anche noi vogliamo ricordarla col suo sorriso.
Oltre all’ottimo cast, regia,
sceneggiatura originale (in un momento in cui quasi tutti i film sono tratti da
romanzi o sono remake di altri film è indubbiamente un grande merito) della
stessa Cristina Comencini e di Giulia Calenda, merita una menzione lo splendido
montaggio di Francesca Cavelli, soprattutto nell’assemblare le immagini che
costituiscono il filmato commemorativo finale di Saverio Crispo: un susseguirsi
di scene tratte da ipotetici film del grande attore, di generi e con costumi
diversi a costituire un meraviglioso e nostalgico omaggio al cinema d’altri
tempi e in fondo anche a Scianna che lo interpreta e che (ce lo ha rivelato in sede di conferenza
stampa) l’ha vissuto come un regalo.
Le musiche di Andrea Farri contribuiscono alla
creazione dell’atmosfera. Le canzoni Quando
quando quando e Tornerai che
concludono il film (quasi fosse un musical) sono cantate da Nadeah Miranda
(cantante australiana oltre che attrice) e dallo stesso Scianna.
Latin Lover, nelle nostre sale dal 19 marzo, è un film che merita
di essere visto: per le emozioni e i sorrisi che regala e indubbiamente per
omaggiare il ricordo del grande cinema italiano e della straordinaria Virna
Lisi.
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