In attesa della seconda puntata di Squadra Antimafia5 (a messo che qualcuno la aspetti effettivamente),
cerchiamo di fare un po’ il punto della situazione rispetto quello che abbiamo
visto lunedì scorso. La tanto attesa botola di Calcaterra (Marco Bocci) è stata
aperta, ma mentre gli appassionati telespettatori hanno impiegato mesi ad
elaborare le teorie più disparate come una possibile ma non auspicabile
resurrezione della Mares o di Di Meo, l’ottimo cliffhanger tra le due stagioni è stato liquidato velocemente, in
modo approssimativo e assolutamente deludente. La nuova stagione, infatti, non
inizia dove è finita la prima, ma il buon Calcaterra è già libero e in
servizio, anche se non ricorda il volto del suo salvatore. La momentanea
amnesia potrebbe conciliarsi con lo shock causato da un salvataggio improbabile
come avevano pensato i fedelissimi della serie, ma pian piano i suoi ricordi prendono
forma con l’incontro con una donna, una poliziotta sotto copertura, per l’esattezza,
Lara Colombo (interpretata da Ana Caterina Morariu). Tanta attesa e tanto
mistero, dunque, per cosa? E come si giustifica il viso visibilmente turbato del
vicequestore di Palermo nel momento dell’apertura della botola? Secondo il più prevedibile
dei cliché, inoltre, l’incontro tra i due avviene con un intervento di
Calcaterra che fa saltare non solo la copertura, ma anche i duri mesi di lavoro
alle spalle della sua collega di Catania e di tutto il suo staff. I due
vicequestori, ovviamente, sono destinati a lavorare insieme perché, nel
frattempo, è stato rapito il figlio di Rosy Abate (Giulia Michelini) e le
indagini si spostano nella città della Colombo. Infatti, dopo un raid lampo per riprendersi
il figlio e dare un addio appassionato e ridicolo all’inerte Calcaterra (che,
diciamolo, man mano che la serie progredisce perde sempre più credibilità), l’Abate
era pronta a prendere il volo e a lasciare tutto e tutti, ma in aeroporto il
piccolo Leonardino decide di sottrarsi alla mamma per giocare con il laser di un
estraneo e viene rapito (detto tra noi: gli sta anche bene…!). L’ex regina di
Palermo non ha scelta e deve rivolgersi ad Achille Ferro (Francesco Montanari, “Il
Libanese” di Romanzo Criminale – La serie): il padre, infatti, l’ha
aiutata a fuggire e gli ha fornito uomini di fiducia, ma non è in grado di
offrirle nessun aiuto per il figlio.
Dunque: Rosy Abate è ancora in Sicilia, Calcaterra è alle
prese con una nuova donna (e sappiamo tutti quanto fortuna ha in questo campo!),
una nuova famiglia di mafiosi si affaccia sulla scena siciliana e due squadre
di poliziotti devono imparare a lavorare insieme senza pestarsi i piedi a vicenda. Al momento assolutamente niente di nuovo sul
fronte occidentale. Speriamo di ricrederci.
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