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lunedì 30 settembre 2013

La presunta originalità di "Nymphs"

Sono uscita dall'anticipata stampa di Nymphs in uno stato confusionale: disorientata, basita, addirittura preoccupata. Sì, avete capito bene: preoccupata. Non tanto per quello che ho visto sullo schermo, ma per i giudizi che hanno seguito la proiezione. 
Procediamo con ordine. 
La serie finlandese prodotta da Fisherking si apre con il primo rapporto di una coppia di adolescenti, il che ci introduce subito al genere: siamo evidentemente davanti ad un teen drama. Il problema è che, per farla breve, lui muore subito dopo e lei, dopo una scarna serie di peripezie, scopre di essere una ninfa destinata ad avere ogni mese, con la luna piena, un rapporto sessuale in cui ucciderà sempre il malcapitato partner per poter sopravvivere. Il teen drama, dunque, si tinge di fantasy. Ma se, per esempio, Buffy - L'ammazzavampiri proprio di questo genere ha precorso i tempi, spianando la strada alle opere successive e diventando una serie di culto con delle forti innovazioni e peculiarità che ne fanno ancora parlare e che l'hanno portata ad essere anche oggetto di studio, la novità di Nymphs sta nella sostituzione dei vampiri con le ninfe? Nel fatto che le protagoniste siano esclusivamente donne, fascinose e fatali? Non credo che basterà la bellezza di Sara Souliè, la protagonista Didi del film, presente in sala, come incentivo per guardare 12 episodi di una stagione il cui pilot non presenta, checchè se ne dica, nessun tipo di attrattiva, nè narrativa nè visiva. Ed ecco che torniamo alla mia preoccupazione: possibile che il mio giudizio sia completamente discordante?
In sede di presentazione e dibattito, sia Carlo Cavazzoni, responsabile dell'edizione italiana, sia Michela Barberio, direttrice di Sky Uno, non hanno fatto altro che lodare l'originalità del prodotto. E' vero che non si può chiedere all'oste come è il vino, ed è vero anche che per una volta battiamo sul tempo gli altri Paesi in quanto la prima europea sarà trasmessa il 29 ottobre alle 21.10 proprio su Sky Uno, ma bisogna cercare di essere quantomeno oggettivi. Ok, siamo i primi ad avere questa serie (evviva...!) e non è il solito prodotto made in Usa (dalla fotografia si capisce benissimo, ma non è detto che questo sia un complimento), ma bisogna mantenere un po' di razionalità. Di originale, al momento, non si è visto niente... assai fantasiosa, invece, la presentazione. 

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