Parliamo di...

venerdì 22 maggio 2015

"Tomorrowland": il mondo di domani a cui pensare oggi

di Emanuela Andreocci

"Una storia che parla del futuro e che può spaventare": così Frank (George Clooney) introduce, guardando in macchina, Tomorrowland. Il suo racconto, accompagnato dal supporto visivo di immagini dal sapore documentaristico che ben si sposano con le sue parole "sovrappopolazione... carestie... disastri...", rivela un pessimismo insito nell'uomo che pian piano andremo a conoscere e a comprendere. Fortuna che, di tanto in tanto, viene interrotto dalla voce off allegra e decisamente più ottimista di una ragazza che cerca di sdrammatizzare.

Si rivela necessario cominciare dal principio, dall'esposizione Universale del 1964 di New York che trasporta immediatamente lo spettatore nel mondo di Saving Mr. Banks facendogli perdere per un brevissimo periodo l'orientamento: spunterà a breve Tom Hanks? La citazione visiva è sicuramente fortemente voluta: bisogna ricordare chTomorrowland è una delle cinque aree di attrazioni originarie di Disneyland, create da Walt Disney nel 1955, e che il papà di Topolino è legato a più fili con il grande evento del 1964 appena ricordato.

In quell'anno e in quel luogo è iniziata l'avventura (o dovremmo dire disavventura?) del piccolo Frank, che si imbatte prima nel sorprendente David Nix (Hugh Laurie) che deve valutare la sua invenzione (un jetpack che non vola) e poi nella particolare Athena (Raffey Cassidy), che lo conduce per mano in un meraviglioso mondo ipertecnologico.

Cos'è successo a quel lontano mondo perfetto? Perchè, nel mondo di oggi, reale e presente, la giovane Casey Newton (Britt Robertson) viene reclutata da Athena e condotta da Frank tramite una misteriosa spilletta che si rivela un portale tra i due universi? La ragazza può veramente fermare il count down che tanto spaventa Frank? Qual è il legame che intercorre tra quel fantastico mondo avveniristico e la terra?

Tomorrowland, il film del due volte premio Oscar Brad Bird (Ratatouille, Gli Incredibili), che l'ha scritto e prodotto insieme ad un'altra mente geniale come quella di Damon Lindelof (Lost), si concentra su due aspetti fondamentali: quello morale (è una storia green dal sapore ecologistico fortemente attuale che si offre come importante monito per il futuro) e quella visiva, con alcune sequenze memorabili che faranno spalancare la bocca in diversi "Wow!". 
La prima parte del film, purtroppo, è lenta e prolissa, sa di già visto e fatica ad arrivare al quid della storia. Ma dall'incontro tra Casey e Frank, in particolare dall'entusiasmante irruzione in casa e della fuga, il registro cambia prepotentemente, introducendo lo spettatore a spettacolari dinamiche visive che da sole valgono il prezzo del biglietto e che raggiungeranno l'apice con la sequenza che vede protagonista d'eccezione una più che tecnologica torre Eiffel.

George Clooney veste bene i panni dell'uomo deluso e disilluso, pieno di assi nella manica e rassicurante. Le due ragazze fanno decisamente la loro, così come anche, naturalmente, Hugh Laurie, che conquista la scena con un monologo da brividi che svela le ragioni del suo operato. Peccato che il suo personaggio rimanga comunque troppo marginale e poco delineato.  


Un film per veri sognatori, come la tradizione Disney vuole. Dal 21 maggio al cinema. 

Nessun commento:

Posta un commento