di Silvia Sottile
Lo straordinario
viaggio di T. S. Spivet è l’adattamento cinematografico del romanzo Le mappe dei miei sogni di Reif
Larsen. Il regista visionario Jean-Pierre
Jeunet torna a dare spazio alla sua incontenibile fantasia ricreando quell’atmosfera
magica, poetica e surreale che più gli è congeniale. Difatti questo film ricorda
davvero molto il suo lavoro più noto a cui si può facilmente accostare per
diversi aspetti: Il favoloso mondo di Amélie.
La storia ci viene raccontata proprio come una favola, con
tanto di voce off in prima persona. T. S. Spivet (Kyle Catlett) è un bambino
prodigio di 10 anni con un’intelligenza molto superiore alla media e la
passione per la cartografia e le invenzioni. Vive in un ranch nel Montana con
la mamma (Helena Bonham Carter), esperta di morfologia degli insetti, il padre
(Callum Keith Rennie), un vero cowboy nato nel periodo storico sbagliato, e una
sorella adolescente che sogna di diventare Miss America. T. S. aveva un
fratello gemello, Layton, spericolato e sempre con un fucile in mano, morto in
un incidente nel fienile. Nessuno ne parla più.
T. S. non si sente compreso
dalla sua strana famiglia, ma un giorno arriva una telefonata inaspettata dall’Istituto
Smithsonian: T. S. ha vinto un prestigioso premio per la sua invenzione di un
dispositivo dal moto perpetuo e viene invitato a Washington per ritiralo e
tenere un discorso di ringraziamento. Naturalmente chi gli ha assegnato il
riconoscimento ignora che è solo un bambino. T. S. non si perde d’animo e senza
dire niente a nessuno salta su un treno merci e decide di intraprendere da solo
un avventuroso viaggio attraverso l’America da Ovest verso Est. Un viaggio alla riscoperta di sé, un percorso che
serve al giovane protagonista a riflettere sulla sua famiglia e soprattutto ad
elaborare il lutto. Ma il tutto viene narrato con toni quasi fiabeschi,
alternando le emozioni a tante simpatiche avventure e incontri particolari come
quello con l’anziano e misterioso Due Nuvole (Dominique Pinon, attore sempre
presente anche solo per un piccolo cameo nelle pellicole di Jeunet). Naturalmente,
come in ogni favola che si rispetti, quest’avventura (in cui non mancano le neanche
troppo velate critiche alla società americana) si conclude con un meritato e
commovente (al punto giusto) lieto fine e l’agognato ricongiungimento
familiare.
Grande attenzione è stata messa nella scelta del cast che si
rivela vincente: perfetta per il ruolo della madre piuttosto stravagante ma dal
cuore d’oro, la bravissima Helena Bonham Carter. La sottosegretaria
dell’Istituto Smithsonian è interpretata dalla straordinaria Judy Davis che ci
regala divertenti siparietti. Ma davvero sorprendente è il piccolo Kyle Catlett
nel ruolo del protagonista, che riesce a reggere gran parte del film sulle sue
spalle, anzi, sul suo viso particolarmente espressivo: ha infatti la capacità
di esprimere una vasta gamma di emozioni con semplicità e naturalezza.
Le immagini e la fotografia rivestono un ruolo fondamentale
ai fini della narrazione. Vediamo scorrere davanti ai nostri occhi paesaggi
mozzafiato dai vivaci colori pastello che illuminano l’intero film dando allo spettatore
la percezione visiva di trovarsi quasi all’interno di un fumetto. E le musiche
originali di Denis Sanacore si sposano perfettamente con le immagini
accompagnando lo svolgersi della trama.
Lo straordinario
viaggio di T. S. Spivet, nelle nostre sale dal 28 maggio, è una storia
surreale, una favola raccontata con poesia, che fa ridere, commuovere,
divertire, riflettere e soprattutto emozionare. Un film delizioso per grandi e
bambini, adatto a tutta la famiglia.
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