di Silvia Sottile
Arriverà nelle nostre sale il 4 maggio, con due giorni di
anticipo rispetto alla release in USA, l’attesissimo terzo capitolo di Captain America: Civil War. Siamo naturalmente
di fronte ad un nuovo film tratto dai fumetti dell’Universo Marvel, difatti
oltre che naturale sequel di Captain America: The Winter Soldier
(2014), Civil War si ricollega
direttamente a Avengers: Age of Ultron
(2015) in quanto le vicende prendono il via esattamente là dove erano finite. E
nonostante il titolo, giustificato solo in parte da un’enfasi emotiva maggiore sul
personaggio del Cap, potrebbe benissimo trattarsi di un vero e proprio film
degli Avengers, mascherato da terzo episodio di Captain America.
Circa un anno dopo i fatti di Sokovia (in Avengers: Age of Ultron) in cui persero
la vita molti innocenti, si verifica un altro incidente internazionale in cui
sono coinvolti gli Avengers che comporta gravi danni collaterali mentre loro
sono impegnati a salvare il mondo da una nuova minaccia. Le Nazioni Unite a
questo punto pretendono che gli Avengers (dato che il loro potere può essere
involontariamente molto pericoloso) sottostiano ad un organo governativo che ha
facoltà di decidere quando e come possono intervenire.
I Vendicatori dovranno dunque rispondere del loro operato ai 117 paesi membri. È qui che incredibilmente gli Avengers si dividono in due fazioni, una capitanata da Iron Man/Tony Stark (Robert Downey Jr.) convinto della necessità di siglare l’accordo, e l’altra da Captain America/Steve Rogers (Chris Evans) contrario a questa regolamentazione. Falliti alcuni tentativi di accordo diplomatico ecco che si arriva al tanto atteso quanto temuto scontro tra i due schieramenti opposti a cui prendono parte, gli uni contro gli altri (oltre ai già citati Stark e Rogers): Natasha Romanoff/Vedova Nera (Scarlett Johansson), Bucky Barnes/Soldato d’Inverno (Sebastian Stan), Falcon (Anthony Mackie), War Machine (Don Cheadle), Occhio di Falco (Jeremy Renner), Visione (Paul Bettany), Scarlet Witch (Elizabeth Olsen), Ant-Man (Paul Rudd, per la prima volta tra gli Avengers ma già protagonista del film di successo dello scorso anno Ant-Man) e le due interessanti new entry (almeno per quanto riguarda l’universo cinematografico Marvel) Spider-Man/Peter Parker (Tom Holland) e T’Challa/Pantera Nera (Chadwick Boseman) che a breve avranno un film ciascuno, tutto per loro.
I Vendicatori dovranno dunque rispondere del loro operato ai 117 paesi membri. È qui che incredibilmente gli Avengers si dividono in due fazioni, una capitanata da Iron Man/Tony Stark (Robert Downey Jr.) convinto della necessità di siglare l’accordo, e l’altra da Captain America/Steve Rogers (Chris Evans) contrario a questa regolamentazione. Falliti alcuni tentativi di accordo diplomatico ecco che si arriva al tanto atteso quanto temuto scontro tra i due schieramenti opposti a cui prendono parte, gli uni contro gli altri (oltre ai già citati Stark e Rogers): Natasha Romanoff/Vedova Nera (Scarlett Johansson), Bucky Barnes/Soldato d’Inverno (Sebastian Stan), Falcon (Anthony Mackie), War Machine (Don Cheadle), Occhio di Falco (Jeremy Renner), Visione (Paul Bettany), Scarlet Witch (Elizabeth Olsen), Ant-Man (Paul Rudd, per la prima volta tra gli Avengers ma già protagonista del film di successo dello scorso anno Ant-Man) e le due interessanti new entry (almeno per quanto riguarda l’universo cinematografico Marvel) Spider-Man/Peter Parker (Tom Holland) e T’Challa/Pantera Nera (Chadwick Boseman) che a breve avranno un film ciascuno, tutto per loro.
Il cattivo, piuttosto atipico
per il Marvel Cinematic Universe, è
Helmut Zemo (Daniel Brühl) che, mentre gli Avengers sono impegnati a
scontrarsi, trama contro di loro (con solide motivazioni, intelligenza
sopraffina, ma stranamente nessun super potere). Nel cast anche Emily VanCamp
(Sharon Carter), Martin Freeman (Everett Ross), Marisa Tomei (May Parker,
l’affascinante zia di Spider-Man) e l’immancabile cameo di Stan Lee, ormai
divenuto un classico.
E niente, c’è poco da dire: la Marvel/Disney ci sa fare!
Viene spontaneo fare il confronto (che risulta impietoso per la DC/Warner) con Batman V Superman, da poco uscito in
sala portando anch’esso sullo schermo uno scontro tra superereoi, stroncato (a
torto o a ragione, in maniera forse eccessiva) dalla critica.
In Civil War fila tutto
liscio: la trama risulta lineare, ben scritta e senza buchi di sceneggiatura; la
regia dei fratelli Anthony e Joe Russo è avvincente e dinamica al punto giusto,
coadiuvata dalle solite e frizzanti battute ironiche in perfetto stile Marvel. La
coerenza narrativa, frutto di una valida routine ormai collaudata e di un team
creativo d’alto livello, viene poi spettacolarizzata dalle immagini, condite da
ottimi effetti speciali. Le scene di combattimento risultano infatti
coreografate alla perfezione, quasi come si trattasse di una danza supportata
dal sottofondo musicale adatto e appassionante. Ribadiamo che le motivazioni
dello scontro sono ben approfondite e sebbene la tensione in alcuni momenti
salga si cerca sempre, appena possibile, di smorzare i toni col classico
humour.
Trattandosi di un film corale risultava difficile trovare lo
spazio per approfondire ogni singolo personaggio, eppure non manca una
caratterizzazione specifica per ognuno, anche a livello psicologico. Il fulcro
ovviamente è su Iron Man e Captain America (ottimamente interpretati) anche se
le new entry Pantera Nera e soprattutto un simpatico e divertentissimo giovane
Spider-Man (non vediamo l’ora che arrivi in sala il suo film) a tratti rubano
piacevolmente la scena ai protagonisti.
Di sicuro il pubblico di appassionati vedrà esattamente ciò
che vuole vedere: Captain America: Civil
War è un ottimo e gradevole cinecomic, uno dei migliori, così ben
realizzato che le due ore e mezza di durata sembrano volare e di conseguenza
sale l’attesa per un nuovo episodio di questa saga infinita. È auspicabile aver
visto i precedenti capitoli di Captain
America, di Iron Man e degli Avengers, ma assicuriamo che la pellicola
risulta perfettamente godibile anche da chi entra per la prima volta in questo
universo. Il successo è garantito.
Ricordiamo di rimanere in sala durante i titoli di coda per
non perdere l’ormai abituale scena post credits.
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