Parliamo di...

mercoledì 25 maggio 2016

“Alice attraverso lo specchio”: nuove avventure nel paese delle meraviglie

di Silvia Sottile

Alice attraverso lo specchio di James Bobin è il sequel di Alice in Wonderland (2010) di Tim Burton, ma per certi versi ne rappresenta anche una sorta di prequel.  Liberamente ispirato al romanzo Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò di Lewis Carroll, questo film ci narra nuove avventure di Alice e dei suoi stravaganti amici del paese delle meraviglie. Torniamo così a immergerci nel fantastico, variopinto e gotico Sottomondo scaturito dalla fantasia visionaria di Tim Burton ma senza Burton al timone, che si ritaglia infatti solo un ruolo da produttore e affida l’opera a Bobin per la sceneggiatura di Linda Woolverton (La Bella e la Bestia, Il Re Leone, Maleficient), già autrice del primo capitolo.

Alice (Mia Wasikowska) ha solcato i mari per anni, girando il mondo e seguendo le orme paterne. Al suo ritorno a Londra trova però parecchi problemi e le cose sono molto cambiate. Intanto viene richiamata nel Sottomondo (al quale stavolta accede attraverso uno specchio) per aiutare il suo caro amico Tarrant, il Cappellaio Matto (Johnny Depp), in precarie condizioni di salute dopo aver perso la sua moltezza. Alice è l’unica che può salvarlo e per farlo deve ingaggiare una vera e propria lotta contro il Tempo (Sacha Baron Cohen), a cui è costretta a rubare la cronosfera per tornare nel passato. dove incontrerà i suoi amici e i suoi nemici in diversi momenti, addirittura antecedenti alla prima storia. 

Riuscirà a cambiare alcuni avvenimenti (o almeno a trarne insegnamento) per poter salvare il Cappellaio e la sua famiglia? Ritroviamo dunque molti degli amati (o odiati) personaggi che già conosciamo a cui se ne aggiungono di nuovi: La Regina Bianca Mirana (Anne Hathaway), la Regina Rossa Iracebeth (Helena Bonham  Carter), il Brucaliffo (ultima fatica cinematografica del compianto Alan Rickman), lo Stregatto  (Stephen Fry), il Bianconiglio (Michael Sheen), il padre del Cappellaio Matto, Zanik Hightopp (Rhys Ifans), e la madre di Alice, Helen (Lindsey Duncan). Nel cast anche Ed Speleers, Andrew Scott, Hattie Morahan e soprattutto segnaliamo la presenza di Richard Armitage, regale, maestoso e perfettamente a suo agio nel ruolo del Re (il padre di Mirana e Iracebeth): come non pensare infatti immediatamente alla sua intensa interpretazione di Thorin Scudodiquercia nella trilogia de Lo Hobbit di Peter Jackson?

La trama di Alice attraverso lo specchio, nonostante i numerosi salti temporali, si rivela più lineare e armoniosa rispetto ad Alice in Wonderland e addirittura vengono fornite spiegazioni che colmano i buchi del precedente episodio. C’è meno caos e più avventura, il ritmo è molto dinamico e movimentato, veloce e frizzante. Sicuramente l’impostazione è meno dark e al contempo più sentimentale: viene infatti ribadita, come in ogni fiaba che si rispetti, l’importanza della famiglia. In realtà proprio questa enfasi didascalica sui valori e i buoni sentimenti, con tanto di morale, lo rende un prodotto rivolto principalmente ai bambini. Tuttavia anche il pubblico adulto  può apprezzare le sontuose scenografie dai vivaci colori sgargianti, gli splendidi costumi di Colleen Atwood (già Oscar per Alice in Wonderland, oltre che per Chicago e Memorie di una Geisha), l’accattivante colonna sonora (il brano principale è Just Like Fire della popstar P!nk), e un discreto 3D (in particolare nelle immagini del mare in tempesta, metafora del tempo). Se la Wasikowska e la Hathaway si limitano a fare il loro compitino (brave attrici ma oggettivamente un po’ sprecate), sempre straordinaria è la Bonham Carter, soprattutto nelle scene del passato che rivelano l’origine degli scontri con la sorella. Davvero bravo e impeccabile Sacha Baron Cohen che. nel ruolo del Tempo. dà un grosso contributo a reggere le fila del film: sicuramente si tratta del personaggio più interessante e innovativo. Non ci siamo dimenticati di Johnny Depp: nonostante il solito trucco eccesivo, regala un’inattesa dolcezza e sensibilità al suo Cappellaio, sempre triste e sottotono, meno stralunato di quanto lo ricordassimo.

Alice attraverso lo specchio, nelle nostre sale dal 25 maggio, per quanto privo di particolari guizzi, è una piacevole, divertente, colorata e sentimentale avventura nel  paese delle meraviglie. Riuscirà la Disney a bissare il clamoroso successo al botteghino di sei anni fa?

Nessun commento:

Posta un commento