di Silvia Sottile
Chi scrive ammette le proprie difficoltà ad essere del tutto
obiettiva dato che ama Jane Austen, ha letto almeno una dozzina di volte Orgoglio e Pregiudizio ed ha visto
innumerevoli volte i vari adattamenti cinematografici e televisivi, in
particolare il film Orgoglio e
Pregiudizio di Joe Wright (2005) e la splendida miniserie BBC con Colin
Firth nei panni di Mr Darcy.
Sull’onda dell’intramontabile interesse per Jane Austen e i
suoi romanzi, Orgoglio e Pregiudizio
in primis, abbiamo assistito ultimamente al proliferare di immaginari sequel, parodie,
rivisitazioni moderne o variazioni sul tema che puntano al successo sfruttando
il nome e i personaggi nati dalla penna della straordinaria scrittrice inglese.
Parliamo sia di libri che di film e period drama. Alcuni si sono rivelati
prodotti di buona fattura e qualità, con idee interessanti e ben sviluppate,
per altri si tratta di lavori dei quali avremmo fatto volentieri a meno. A
questo secondo filone, ahimè, appartiene anche Orgoglio e Pregiudizio e Zombie, romanzo del 2009 scritto da Seth
Grahame-Smith, di cui Pride + Prejudice +
Zombies di Burr Steers costituisce l’adattamento cinematografico.
L’idea è quella di stravolgere la trama di Orgoglio e Pregiudizio trasformandolo in un horror, unire storia e
personaggi di un classico della letteratura inglese ad un’invasione di zombie.
Abbiamo una sola domanda: perché?!?!
L’Inghilterra del XIX
secolo è funestata da una misteriosa epidemia, il paese è invaso dai non morti,
che sconvolgono le raffinate usanze vittoriane e trasformano la bucolica
campagna inglese in una zona di guerra. Nessuno è al sicuro. Le cinque sorelle
Bennet sono state addestrate nelle arti marziali e all’uso delle armi. La
brillante Elizabeth Bennet (Lily James) sarà costretta dalle gravi circostanze
ad allearsi sul campo di battaglia con Mr. Darcy (Sam Riley), un affascinante
ma arrogante gentiluomo nonché esperto killer di zombie, per liberare il paese
dalla terribile minaccia degli zombie. Nel cast anche Jack Huston (Mr. Wickham), Bella Heathcote (Jane Bennet),
Douglas Booth (Mr. Bingley), Matt Smith (Mr. Collins), Charles Dance (Mr.
Bennet) e Lena Headey (Lady Catherine de Bourgh).
Indubbiamente gli attori fanno ciò che possono ma l’impressione
è che siano essi stessi i primi a non prendersi molto sul serio, con una
recitazione fin troppo sopra le righe e caricaturale. I loro personaggi
rimangono giusto simpatiche macchiette o restano figure poco incisive sullo
sfondo. Lo stesso affetto che si viene a creare tra Elizabeth e Mr Darcy sembra
surreale. La trama ha dell’inverosimile, spesso slegata, caratterizzata da
svolte narrative campate in aria, tenuta flebilmente insieme dalla trama base
di Orgoglio e Pregiudizio, anch’essa
fortemente rimaneggiata. Al trash non c’è limite e questo film ne è davvero un
esempio, infatti sembra più una parodia mal riuscita che un omaggio
all’originale. Peccato che farà leva proprio sulla curiosità del pubblico di
appassionati.
La storia prende dunque il via dalle pagine della Austen, ma
vengono inseriti (come una nota decisamente stonata) gli zombie qua e là, senza
soluzione di continuità. L’effetto è fortemente disturbante anche perché stride
davvero troppo vedere Elizabeth e le sorelle prepararsi per il ballo tra
corsetti e merletti e un attimo dopo staccare la testa ad uno zombie con la
spada nascosta nella giarrettiera, oppure assistere a conversazioni “classiche” del
periodo, tratte addirittura dal romanzo originale, che avvengono non in un
salotto durante il ricamo ma in combattimenti all’ultimo
sangue. Oltretutto non è credibile che
nell’Inghilterra di inizio ‘800 le fanciulle fossero addestrate alle arti
marziali orientali. L’effetto straniante è principalmente dovuto a questa
accozzaglia di due generi diametralmente opposti che non si sposano tra loro e
nulla viene fatto nel corso della pellicola per amalgamare il romanticismo di
stampo regency all’horror. Si passa dal sognare un buon matrimonio
a uccidere gli zombie e poi si torna come nulla fosse a preoccuparsi del
prossimo ballo. Ma a dirla tutta non avrebbero mai potuto convivere aspetti
tanto distanti e la sofferenza dello spettatore sta proprio nel doverli vedere
insieme sullo schermo. Poi, come si può facilmente intuire, lo splatter abbonda
in maniera eccessiva e ridicola.
L’unica piccola nota positiva sono le belle
tenute della campagna inglese scelte come location e l’abilità del truccatore
Mark Coulier (Oscar per The Iron Lady
e Grand Budapest Hotel).
Sconsigliamo la visione di PPZ – Pride and Prejudice and Zombies in particolare a chi ama Jane
Austen. La cosa peggiore, infatti, è proprio lo spunto iniziale (ovvero l’idea
di inserire gli zombie in Orgoglio e
Pregiudizio) che rende il progetto del tutto improbabile con un risultato
drammaticamente kitsch e involontariamente comico. Il tentativo di coniugare
Jane Austen con l’horror non convince assolutamente ma dà l’impressione di
puntare a successo e visibilità con ben poca fatica. Nelle nostre sale dal 4
febbraio in anteprima mondiale.
Avendo sbirciato i primi capitoli del libro, per puro anche se oneroso dovere verso la coerenza - mi hanno insegnato da bambina che per dire che una cosa non piace occorre prima assaggiare - ero già preparata a questa recensione del film. Anzi, ringrazio te, cara Silvia, per le tue recensioni sempre così attente e esaurienti. Con questo ultimo tentativo di sfruttare il successo altrui, trasformando un classico in orror (gli zombie poi...La quintessenza di ciò che esiste di meno credibile!) e mi confermi che il cattivo gusto non ha confine!
RispondiEliminaAvendo sbirciato i primi capitoli del libro, per puro anche se oneroso dovere verso la coerenza - mi hanno insegnato da bambina che per dire che una cosa non piace occorre prima assaggiare - ero già preparata a questa recensione del film. Anzi, ringrazio te, cara Silvia, per le tue recensioni sempre così attente e esaurienti. Con questo ultimo tentativo di sfruttare il successo altrui, trasformando un classico in orror (gli zombie poi...La quintessenza di ciò che esiste di meno credibile!) e mi confermi che il cattivo gusto non ha confine!
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