di Silvia Sottile

Ogni riferimento (in quanto a ispirazione) a Il vizietto di papà Ugo, non è per
niente casuale, come la stessa regista ammette con emozione durante la
conferenza stampa romana. Io e lei è un film
che racconta con delicatezza (forse per la prima volta in Italia) una storia d’amore
tra due donne mature che vengono da percorsi diversi e convivono da 5 anni: Marina
(Sabrina Ferilli), ex attrice, ora nel commercio enogastronomico, è una donna esuberante,
sicura della sua sessualità, mentre Federica (Margherita Buy) è architetto, ha
un figlio ormai adulto (Bernardo – Domenico Diele), un ex marito (Sergio –
Ennio Fantastichini), è riservata e si vergogna ancora di esternare in pubblico
i suoi sentimenti. La crisi vera e propria
avviene in seguito al tradimento di Federica con un uomo (Marco – Fausto Maria
Sciarappa). Ne segue tutto il percorso interiore delle due donne, insieme e
singolarmente, per riflettere sulla propria vita, sull’amore, sul loro rapporto
e su cosa vogliono davvero. Soprattutto, la domanda più urgente a livello
emotivo è: dove e con chi si trova la felicità?

Unico piccolo neo è che gli uomini ne escono un po’ male, vittime di qualche cliché (ironico) di troppo, ma sarà poi un
aspetto così fuori dalla realtà? Ottima la prestazione delle attrici
protagoniste: la Buy conferma ancora una volta di essere la migliore attrice
italiana contemporanea e la Ferilli, con la sua innata simpatia, si mostra
all’altezza. Le due, insieme, sono irresistibili. Impeccabile Ennio
Fantastichini, nonostante il suo sia solo un ruolo di secondo piano, ma tutto
il cast di contorno regge davvero bene.
Io e lei, al
cinema dal 1 ottobre, si fa guardare con piacere e naturalezza, ma non
nasconde una sua anima politica: forse in un paese arretrato (da questo punto
di vista) come l’Italia è ora di far qualcosa per il riconoscimento dei diritti
delle coppie omosessuali ed è quanto regista e cast auspicano (neanche troppo
velatamente) sentendosi partecipi con questo contributo culturale.
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