di Silvia Sottile
Se Dio vuole è il
film d’esordio alla regia per Edoardo Falcone,
che ne firma anche la
sceneggiatura (insieme a Marco Martani). Un esordio vincente a nostro avviso.
Tommaso (Marco Giallini) è uno stimato cardiochirurgo sicuro
di sé, sposato con Carla (Laura Morante), un tempo affascinante e “pasionaria”,
oggi sfiorita come gli ideali in cui credeva. La coppia – che vive in un meraviglioso
attico con vista su Castel Sant’Angelo – ha due figli: Bianca (Ilaria Spada) è
una trentenne senza interessi né idee né
occupazione – una simpatica mentecatta – sposata con Gianni (Edoardo Pesce), un
agente immobiliare definito “il pusillanime” dal suocero; Andrea (Enrico
Oetiker) è invece un ragazzo brillante, iscritto a medicina per seguire le orme
del padre, con suo grande orgoglio.
Però ultimamente Andrea sembra cambiato.
Tommaso pensa che il figlio sia gay e naturalmente questo per lui non sarebbe
un problema, ma il giorno del “coming out” riserva una sorpresa: Andrea rivela
alla famiglia che vuole diventare sacerdote!
Tommaso, ateo convinto, non riesce
ad accettare questa realtà, un figlio prete proprio non lo vuole e decide di
agire in qualche modo: finge di appoggiarlo ma lo segue ed assiste allo show di
Don Pietro (Alessandro Gassmann), un prete “sui generis”, moderno e
coinvolgente. Si convince che sia lui il nemico da battere, colui che ha fatto
il lavaggio del cervello ad Andrea: dunque a Tommaso non resta che avvicinare
Don Pietro e screditarlo agli occhi del figlio… ovviamente le cose non vanno
mai come ci si aspetta e questo piano strampalato dà il la ad una serie di
eventi che cambiano la vita di tutti.
Se Dio vuole si
rivela una piacevole commedia all’italiana che diverte, fa ridere di gusto ma
fa anche riflettere e commuovere. Difatti affronta con leggerezza e delicatezza
temi importanti senza mai essere volgare né banale. Il film si regge molto
sull’ottima sceneggiatura, curata fin nei dettagli, che scorre in maniera fluida
e coerente senza cadere nei soliti cliché. Da evidenziare la perfezione dei
dialoghi con i giusti tempi comici (cosa davvero non facile da mantenere per
novanta minuti, eppure qui ci si riesce per tutta la durata del film).
Senza
dubbio la bravura degli attori riveste un’importanza fondamentale: tutti ci
regalano delle interpretazioni impeccabili e soprattutto si rivela vincente la
scelta di Marco Giallini e Alessandro Gassmann come protagonisti principali, di nuovo insieme dopo Tutta colpa di Freud.
L’affiatamento tra i due salta subito all’occhio e non sorprende, data la
professionalità di entrambi. È forse nata una nuova coppia della commedia italiana? Fa molto piacere vedere Gassmann recitare in romanesco e sganciarsi dal ruolo
di sbruffone arrogante che ha spesso interpretato di recente. Il suo Don Pietro
è un sacerdote che più che predicare, agisce, aiuta e fa del bene in maniera
concreta. Giallini si mantiene saldo e credibile durante tutto il percorso del
suo personaggio che smussa alcuni aspetti
del suo carattere. La Morante (non avevamo dubbi) e Ilaria Spada (piacevole
sorpresa) danno prova del loro talento.
Meritano di essere segnalate anche le musiche di Carlo Virzì
che ben si adattano alle varie scene e allo svolgersi della trama. Sembrerà strano,
ma il finale con le canzoni di Francesco De Gregori e Gigi D’Alessio,
nonostante il particolare abbinamento, non stona affatto.
Un’opera prima è generalmente un punto interrogativo.
Falcone - promosso a pieni voti - ci dimostra ancora una volta che una bella commedia,
scritta, diretta e interpretata bene è sempre godibile. Ci auguriamo che
continui così. Se Dio vuole, nelle
nostre sale dal 9 Aprile, è davvero un buon prodotto del cinema italiano. Consigliato.
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