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giovedì 23 gennaio 2014

"Tutta colpa di Freud": lo sapevate che la malattia più diffusa al mondo è l'amore?

di Emanuela Andreocci

Dopo esser approdato in libreria ad inizio anno, Tutta colpa di Freud, primo romanzo di Paolo Genovese, arriva anche al cinema dal 23 gennaio. Il regista di Immaturi racconta amori che sono familiari non solo perchè sperimentati da tutti, ma anche perchè vissuti, in forme e modi diversi, dai componenti di una stessa famiglia. 
Marta (Vittoria Puccini) è una libraia sognatrice e romantica che si innamora di un affascinante ladro di libri sordomuto e scontroso (interpretato da Vinicio Marchioni); Sara (Anna Foglietta) dopo esser stata lasciata dall'ennesima ragazza, decide di lasciare New York e di provare a diventare eterosessuale; Emma (Laura Adriani), la più piccola, deve sostenere ancora l'esame di maturità ma ha una storia con Alessandro (Gassmann), cinquantenne e per di più sposato. Ad una prima occhiata sembrano tre casi disperati, ma ce n'è un altro ben peggiore: quello di Francesco, loro psicoterapeuta di fiducia, nonché loro padre (Marco Giallini). Il povero malcapitato si trova costretto a fare gli straordinari ascoltando i problemi delle figlie che, sebbene tutti diversi, hanno come denominatore comune l'amore. Inoltre anche lui soffre di cuore: passati ben diciassette anni dall'abbandono della moglie, sembra aver finalmente trovato la donna giusta nel misterioso personaggio di Claudia Gerini, che però osserva solo da lontano, di nascosto. Quando finalmente riuscirà a conoscerla, capirà che forse tanto giusta non è...
Il film di Genovese esplora con freschezza i rapporti di coppia e di famiglia ed i problemi che possono insorgere quando si mischia troppo il lavoro con la vita personale. L'elenco di commedie sull'amore è infinito, così come il tentativo di delineare dei vademecum che possano essere utili in determinate circostanze, eppure l'idea di partenza è molto buona ed interessante. La pellicola scorre in maniera piacevole e si apprezzano in particolare le performance di Giallini, Gassmann (il loro incontro è esilarante) e di Anna Foglietta, eppure l'idea che si ha all'uscita dalla sala è di incompiutezza: sembra che manchi qualcosa o, forse, che ci sia troppo. L'idea di accumulare i problemi delle figlie e di riversarli sul padre è molto originale ed era sicuramente necessario puntare su qualcosa che, come avviene nel film, andasse oltre la normalità della vita (serviva, insomma, un insieme esagerato di casi estremi), ma si avverte l'esigenza di un maggiore approfondimento: non basta sapere un po' di tutto sui vari personaggi, bisogna conoscerli. Mettendo troppa carne al fuoco si perde nell'introspezione, cosa che una commedia come questa, non mirata alla risata facile ma ad una visione più riflessiva, deve invece tutelare. Si poteva, ad esempio, delineare meglio il personaggio di Marchioni, in grado comunque di regalare al pubblico momenti tendenti alla commozione con un'interpretazione breve ma toccante. 
Per quanto riguarda invece la colonna sonora, assolutamente mirata e indovinata è la canzone Tutta colpa di Freud, scritta e interpretata da Daniele Silvestri, che si pone come ottimo, giusto e necessario completamento delle immagini.
Dispiace veramente: bastava aggiungere poco per avere quel qualcosa in più che, invece, manca e mostra con forza la sua assenza. 

1 commento:

  1. Giallini e Leo sono due attori che apprezzo molto. In particolare Leo, mi fa ridere solo a guardarlo in faccia... Lo guarderò questo film, e ti farò sapere che ne penso... :-)

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