Parliamo di...

mercoledì 12 febbraio 2014

"Cercasi Cenerentola": un musical da vedere immantinente!


di Emanuela Andreocci

Bisogna ammetterlo: è decisamente strano accostarsi al nuovo spettacolo della Compagnia della Rancia sapendo che Manuel Frattini non è protagonista assoluto ma divide trono e scettro con un altro personaggio maschile, per di più non un "tipo da musical". La diffidenza iniziale, però, viene fugata fin dall'inizio, anzi ancor prima se consideriamo la voce off a sipario chiuso: Paolo Ruffini è uno scanzonato principe azzurro in versione 2.0, un principe che non fa serenate ma rap, un principe non in calzamaglia ma in tuta e scarpe da ginnastica, un principe che non parla forbito ma toscano (d'altronde il suo regno, Microbia, si colloca tra il Danubio e l'Arno, ma è decisamente più vicino a quest'ultimo!).
Cercasi Cenerentola è quindi l'ennesimo centro non solo per la Compagnia della Rancia (che ha festeggiato i 30 anni di attività), ma anche per Saverio Marconi  (regia) e Stefano D'Orazio (liriche): i due, una garanzia nel settore, hanno lavorato insieme sul testo costruendo uno spettacolo frizzante e vivace, mai banale, che alterna momenti assolutamente esilaranti (le risate si sprecano non solo tra il pubblico/popolo, ma anche a palazzo!) ad altri leggermente più introspettivi, come tradizione vuole.
La vera novità, però, l'idea geniale che dà una marcia in più allo spettacolo è proprio quella di unire due protagonisti che apparentemente non hanno nulla in comune e di invertirli nei ruoli ipotetici che il pubblico avrebbe, invece, loro assegnato: Ruffini (attore e presentatore) nei panni dell'azzurrissimo principe e Frattini (mister musical) in quelli del fido consigliere Rodrigo. I due, insieme, costituiscono una coppia che spacca "a bestia" perchè si completano a vicenda: mentre il secondo, lo sappiamo, sa far tutto e ai massimi livelli, il primo compensa quel poco che, forse, gli manca (e che comunque il ruolo, cucito su di lui alla perfezione, non richiede) con la simpatia che lo contraddistingue, con una parlantina sfrenata e incontenibile e con ottime doti di improvvisazione.
Accanto a loro, ovviamente, abbiamo gli altri personaggi della favola, interpreti dalle più che evidenti qualità vocali e fisiche, in particolare una giovanissima Cenerentola (Beatrice Baldaccini, scelta fra più di 500 aspiranti al ruolo), la sgrammaticata matrigna in stile Mazzamauro/signorina Silvani (Laura di Mauro), le due sorellastre Genoveffa e Anastasia (Roberta Miolla e Silvia di Stefano, che nei rispettivi assoli per conquistare il principe rivelano tutta la loro bravura) e la fata Clementina (Claudia Campolongo). 

Cercasi Cenerentola è uno spettacolo che entra subito nel cuore degli spettatori: le musiche sono estremamente coinvolgenti (siamo sicuri che "Principessa" diventerà ben presto un gradito tormentone), la scenografia è forse più semplice che in altri spettacoli ma assolutamente funzionale con qualche dettaglio di regia che stupisce (simpatica l'idea ricorrente del telefono, romanticissimo l'incontro al chiar di luna tra il principe e Cenerentola, magici i cambi d'abito e le trasformazioni) ed i costumi sono originali e variegati, con una buona dose di paillettes e strass che non guastano mai (scintillante anche Frattini nel suo assolo di tip tap sulle note di "Superstar"). Si tratta, quindi, di un musical che rispetta la tradizione del genere ma, mentre offre uno sguardo al passato, si rivolge anche al  presente, strizzando l'occhio allo spettatore che diventa suddito e protagonista.

Cercasi Cenerentola è al teatro Brancaccio di Roma fino al 23 febbraio: merita di essere visto immantinente!

Nessun commento:

Posta un commento