di Silvia Sottile
La cena di Natale,
diretto da Marco Ponti e tratto dall’omonimo romanzo di Luca Bianchini, è il
sequel del delizioso Io che amo solo te,
uscito nelle nostre sale lo scorso anno. Ritroviamo dunque, a distanza di un anno, gli stessi
protagonisti (con qualche new entry), gli stessi luoghi e più o meno le stesse
dinamiche. Ma il risultato questa volta è meno
convincente, più forzato: in particolare viene a mancare quella freschezza
riscontrata nel primo film che lo aveva reso solare e originale.
Chiara (Laura Chiatti) è incinta all’ottavo mese ma il
marito Damiano (Riccardo Scamarcio) continua a tradirla, questa volta con
Debora (Giulia Elettra Gorietti). Intanto Don Mimì (Michele Placido), padre di
Damiano, sogna di partire per Parigi con Ninella (Maria Pia Calzone), madre di
Chiara. Fa però l’errore di regalare un vistoso anello alla moglie Matilde
(Antonella Attili) che per festeggiare l’evento (e sfidare la rivale) decide di
organizzare una cena della vigilia di Natale, anche se a Polignano non si usa.
Naturalmente sono presenti anche Orlando (Eugenio Franceschini), fratello di
Damiano, la sua amica Daniela (Eva Riccobono), Nancy (Angela Semeraro), sorella
di Chiara, Franco Torres (Antonio Gerardi), il fratello di Ninella agli arresti
domiciliari, e Don Gianni (Uccio De Santis). Tra i nuovi personaggi segnaliamo
Zia Pina (Veronica Pivetti), sorella di Ninella, e Mario (Dario Aita), figlio
della vicina di casa, la Signora Labbate.
Questa volta Polignano a Mare è immortalata in pieno
inverno, addirittura con la neve, anche se poi in realtà indossano tutti abiti
piuttosto leggeri e i colori sono sgargianti e luminosi. In ogni caso il
fascino del paesino arroccato sulle coste del Mare Adriatico è sempre presente,
per quanto nettamente inferiore a quello dei mesi estivi. Non è questo però a
rallentare il ritmo della pellicola, quanto piuttosto la trama evanescente. Gli
ottimi protagonisti che erano riusciti a rendere piacevole e a far funzionare
il leggero ma frizzante Io che amo solo
te, poco possono questa volta. Vero è che si tratta di un film corale ma
troppa carne viene messa sul fuoco, senza approfondire niente in maniera più
dettagliata: i vari elementi sembrano slegati tra loro, frutto quasi di
un’operazione costruita a tavolino e non sentita. Rimangono alcuni momenti
divertenti, suggestive immagini, qualche dialogo commovente ma nulla di più. La cena di Natale scivola via senza suscitare
particolare interesse, senza coinvolgere pienamente lo spettatore e affogando
tra cliché e personaggi stereotipati in pieno stile fiction televisiva.
Gradevoli invece le musiche di Gigi Meroni e tutta la
colonna sonora. Splendida la canzone di Emma Marrone, Quando le canzoni finiranno, che accompagna i titoli di coda.
Il film La cena di
Natale, al cinema dal 24 novembre, è dedicato a Bud Spencer.
Nessun commento:
Posta un commento