di Silvia Sottile
Vincitore del Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria
alla 73^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Animali Notturni è la seconda prova da regista (dopo il
bellissimo A single man del 2009 che
valse a Colin Firth la Coppa Volpi) dello stilista Tom Ford.
Susan Morrow (Amy Adams) è un’algida gallerista d’arte che
vive una vita poco appagante col marito Hutton (Armie Hammer), spesso fuori per
lavoro. Un giorno riceve un manoscritto dal suo ex-marito, Edward Sheffield
(Jake Gyllenhaal), che non vede da molti anni e che in effetti sognava di
diventare uno scrittore. Si tratta di un romanzo che sta per essere pubblicato,
un inquietante e cupo thriller ambientato in Texas che vede protagonista Tony
(lo stesso Gyllenhaal) e la sua famiglia, aggrediti per strada, di notte, da
una gang capitanata dall’equivoco e disturbante Ray (Aaron Taylor-Johnson) che rapisce sua moglie
e sua figlia sotto i suoi occhi. Il caso viene poi preso in carico dal laconico
Tenente Bobby Andes (Michael Shannon). Susan si immerge completamente nella
lettura di questo racconto violento, angosciante, che le riporterà anche alla
memoria la sua storia con Edward, il modo drammatico in cui è finita, gli
errori commessi, i rimorsi e i rimpianti. E pian piano si renderà conto che il
libro rappresenta in realtà una vendetta dell’ex-marito nei suoi confronti.
Tutto il cast è a dir poco straordinario, in stato di
grazia. Dalla splendida Amy Adams a Gyllenhaal, da Shannon (non ci stupiremmo
di vederlo candidato agli Oscar come non protagonista) al sorprendente
Taylor-Johnson, tutti riescono a dar vita a personaggi interiormente
tormentati.
Oltretutto il regista denota grandi abilità nel riuscire a
gestire magistralmente i diversi piani narrativi e spazio–temporali della
storia, inserendo l’inquietante e violento racconto, metafora di vendetta,
all’interno di una cornice apparentemente asettica che rappresenta il mondo
patinato di Susan, in un sovrapporsi di realtà e finzione. Vi è anche un
ulteriore livello narrativo incastrato in questo complesso e affascinante
quadro realizzato da Ford (per l’occasione anche sceneggiatore, suo
infatti l’adattamento dal romanzo Tony
& Susan di Austin Wright), ovvero i ricordi.
È però dal punto di vista visivo che il regista/stilista dà
una sua impronta originale e fortemente riconoscibile all’opera. Si avverte infatti una forza dirompente grazie
alle immagini e soprattutto ai colori utilizzati e alle diverse scelte
cromatiche (realtà vs finzione) che nell’insieme creano una potenza estetica tendente
alla perfezione, caratteristica peculiare del lavoro di Tom Ford, sublimata
dalla fotografia di Seamus McGarvey.
Altro elemento tangibile e fondamentale nella costruzione di
questo sconvolgente e indimenticabile thriller psicologico è dato proprio
dall’abilità di utilizzare sapientemente il meccanismo della tensione,
riuscendo ad innalzarne costantemente il livello. Tanti (e ben integrati) sono
i richiami ai maestri del genere.
Animali Notturni,
al cinema dal 17 novembre, è una pellicola avvincente e profonda che tiene lo
spettatore incollato allo schermo per tutta la durata (due ore), trasmettendo
una sensazione di inquietudine e fascino che non lasciano sicuramente
indifferenti. Da non perdere.
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