di Silvia Sottile

Samuele (Ludovico Tersigni) – Sam per gli amici – è un
ragazzo di 16 anni con la passione per lo skateboard e per Tony Hawk (noto
skateboarder californiano, presente nella pellicola nel ruolo di se stesso –
solo voce) per cui ha addirittura una
vera e propria venerazione. Sam vive con la giovane madre (Jasmine Trinca),
appena trentaduenne, e capita che la accompagni a feste di amici nella Roma
“bene”. In una di queste occasioni Sam conosce la “pariolina” Alice (Barbara
Ramella) e tra i due ragazzi esplode l’amore. A quell’età è molto semplice
innamorarsi, lasciarsi andare alla passione e mettersi nei guai: Alice rimane
incinta e vuole tenere il bambino, dunque per Sam non c’è modo di sfuggire alla "maledizione" della sua famiglia di diventare genitori a 16 anni.
Poco dopo Piuma di
Roan Johnson, ecco Slam – Tutto per una
ragazza che affronta esattamente lo stesso tema, quello delle gravidanze
indesiderate in età adolescenziale. Problematica forse attuale ma affrontata in
Slam in maniera troppo leggera,
edulcorata e poco ancorata alla realtà, difetto
ancor più grave visto che si rivolge proprio ad un pubblico di giovanissimi. Ad
incrementare quest’impressione fantasiosa, quasi favolistica, ci sono anche
degli stranianti salti temporali (costituiti da sogni che potremmo definire dei
flashforward) che hanno inoltre lo
svantaggio di spezzare il già precario equilibrio del racconto e una
sceneggiatura dal ritmo discontinuo.
Il problema principale della pellicola è tuttavia costituito
proprio dal tentativo di inserire una realtà tipicamente anglosassone (i genitori
adolescenti, la passione ossessiva per lo skateboard e per Tony Hawk), in una
realtà, quella italiana, fortemente diversa e quasi estranea a queste
situazioni. Nel passaggio da Londra a Roma, dunque, Slam perde aderenza alla realtà e di conseguenza credibilità.
Nulla da eccepire sulle interpretazioni attoriali. I due
giovani protagonisti (Tersigni e la Ramella) fanno il possibile, anche se
emerge l’inesperienza; Jasmine Trinca risulta credibile e riesce ad elevare la
qualità della pellicola; ma il migliore in assoluto è Luca Marinelli: meno male
che c’è lui a salvare Slam dalla noia
con le sue brevi apparizioni nel ruolo del padre di Sam! Il marcato accento
romano richiama inevitabilmente il suo personaggio dello Zingaro in Lo chiamavano Jeeg Robot (che gli è valso il David di Donatello come
miglior attore non protagonista) e il copione gli regala le battute più
divertenti di tutta la pellicola.
Slam – Tutto per una
ragazza sarà nelle nostre sale dal 23 marzo.
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