di Silvia
Sottile
Lampedusa – Dall’orizzonte in poi è un film tv in due puntate, diretto da Marco Pontecorvo, che andrà in onda su Rai 1 martedì 20 e mercoledì
21 settembre.
La storia,
ambientata nel 2010 per mantenere una certa distanza critica dagli avvenimenti,
narra le reali situazioni che ogni giorno vive
e affronta Lampedusa: gli sbarchi dei migranti, l’impegno della
Guardia Costiera che salva vite in mare e la solidarietà di tutti gli abitanti
dell’isola nonché di chi gestisce (sempre in emergenza) il Centro di Accoglienza,
aiutando gli uomini, le donne e i bambini che affrontano i pericoli del mare su
imbarcazioni di fortuna con la speranza di un futuro migliore.
Il
Maresciallo Serra della Guardia Costiera (Claudio Amendola) è appena stato
trasferito a Lampedusa ed è subito chiamato ad un delicato
salvataggio: un barcone carico di migranti, una delle cosiddette “Carrette del
mare”, è affondato.
Serra lotta con tutte le sue forze per strappare quella povera gente da morte
certa, anche contravvenendo alle indicazioni del Comando: li soccorre e li
porta a Lampedusa, la piccola isola siciliana dal cuore grande, dove ad
attenderli c’è Viola (Carolina Crescentini), una donna forte e coraggiosa che
gestisce il Centro di Prima Accoglienza in cui convivono gruppi di etnie,
religioni e culture diverse in condizioni difficili. Tra i migranti salvati da
Serra e affidati a Viola c’è anche un bambino, Dhaki, che ha affrontato mille
difficoltà per giungere fino a lì, mentre sua madre e sua sorella sono ancora
in balia dei trafficanti di clandestini e non sanno se e quando riusciranno a
raggiungere la meta tanto agognata. Le vicende di Dhaki, della sua famiglia, ma
anche degli altri migranti, sono esemplificative di quanto avviene nella
realtà. Così come reale è l’impegno della Guardia Costiera e degli operatori
del Centro.
Si tratta di
un film importante, addirittura necessario, in quanto affronta il tema delicato
e urgente dell’emergenza migranti, senza retorica, con meno finzione del
previsto e molti elementi reali. Un tema caldo, una situazione disperata che anche
grazie al documentario Fuocoammare di
Gianfranco Rosi e a questa miniserie può raggiungere un vasto pubblico per far
conoscere da vicino il dramma dei migranti e le difficoltà di chi cerca con
dedizione e coraggio di aiutarli.
In questo Lampedusa stupisce positivamente perché
non cerca la commozione facile, enfatizzando le emozioni, ma lascia che a
parlare siano i fatti e gli sguardi di uomini, donne e bambini che vivono
questa situazione di emergenza e dolore. Come non emozionarsi di fronte alla
sofferenza di chi rischia la vita per sfuggire a guerre e persecuzioni,
rischiando di morire in mare, e poi si ritrova come chiuso in gabbia nei centri
di accoglienza? Come non immedesimarsi nell’angoscia del Maresciallo Serra e del
suo equipaggio quando arrivano troppo tardi e trovano solo cadaveri da
recuperare? Così come è impossibile non comprendere la dedizione che Viola e
gli altri operatori mettono in gioco per questa gente. E dall’altra parte c’è
un’isola meravigliosa, con un mare caraibico e paesaggi mozzafiato che entrano
nel cuore. Anche la gente del posto è generosa e accogliente: a parte alcune
voci che si alzano fuori dal coro temendo la fine del turismo, si tratta di un’isola di pescatori. Tutti accettano la legge del mare: non si
può lasciare un uomo in mare, va salvato. Questo andrebbe riconosciuto come un
valore universale.
Amendola è
molto bravo e credibile nel ruolo, intensa e passionale la Crescentini, ottimo
anche il cast di supporto: Massimo Wertmuller, Ninni Bruschetta, Paola Tiziana
Cruciani, Fabrizio Ferracane, Peppino Mazzotta e per la prima volta sullo
schermo il piccolo (e straordinario) Benji Liam Servina nel ruolo di Dhaki.
Lampedusa – Dall’orizzonte in poi tocca l’anima nel profondo perché
non si può restare indifferenti di fronte ad un tale dolore e viene naturale
commuoversi e immedesimarsi in questa
emergenza quotidiana, nelle situazioni disperate, nel dramma dei migranti e di
Lampedusa, la prima striscia di terra dopo tanto mare.
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