di Silvia
Sottile

La
sceneggiatura di Bridget Jones’s Baby
è oltretutto firmata dalla stessa autrice, Helen Fielding, insieme a Dan Mazer e alla straordinaria Emma Thompson
(premio Oscar per la sceneggiatura non originale di Ragione e Sentimento e come attrice protagonista per Casa Howard), sempre una garanzia.
Bridget
Jones (Renée Zellweger) ha 43 anni ed è di nuovo sola: una Zilf (versione
zitella di Milf). La storia con Mark Darcy (Colin Firth) è finita da alcuni
anni ma almeno Bridget ha ritrovato la tanto desiderata forma fisica ed è
realizzata nel lavoro, infatti è una brillante produttrice in un notiziario di
punta. Dopo una notte di passione con l’affascinante americano Jack Qwant
(Patrick Dempsey), incontrato a un festival musicale in preda ai fumi
dell’alcol, e una tra le braccia di Mark per un fugace ritorno di fiamma, la
nostra Bridget scopre di essere in dolce attesa ma il piccolo problema tecnico
è: chi sarà il padre del bambino? Dalla gestione di questo improbabile
triangolo amoroso e relativi divertentissimi equivoci, conditi da battute
brillanti, simpatici siparietti e tanta ironia, nasce questa esilarante
commedia sentimentale che scorre piacevolmente tra scene comiche e frizzanti,
ma anche nostalgiche e romantiche (assolutamente mai banali), tenendo un ritmo
scoppiettante dall’inizio alla fine.

Tante risate,
dunque, e un pizzico di commozione per un film che scorre piacevolmente tra
divertimento e nostalgia. Gli eventi tragicomici degni delle migliori commedie
brillanti sono accompagnati dalla bella colonna sonora di Craig Armstrong (Moulin Rouge!). E a proposito di musica:
non poteva certo mancare All by Myself
e, ciliegina sulla torta, c’è un piccolo cameo del cantante Ed Sheeran con un
pezzo live da un suo concerto.
Bridget Jones’s Baby rappresenta dunque un gradito,
atteso e delizioso ritorno di un personaggio iconico che abbiamo amato e
continueremo ad amare. Un film ben scritto e ben recitato, sempre godibile, che
non delude le aspettative.
Nelle nostre
sale dal 22 settembre.
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