di Silvia Sottile

Thierry è un uomo di 51 anni, ha lavorato tutta la vita per
una società che poi ha deciso di delocalizzare (in cerca di maggiori guadagni)
licenziando tutti. Alla sua età è difficile trovare un nuovo lavoro, da 20 mesi
vive col sussidio di disoccupazione tra corsi di formazione che non portano a
nulla, uffici di collocamento, colloqui via skype e consulenti finanziari che
gli suggeriscono di vendere la casa e farsi un’assicurazione sulla vita.
Assistiamo alla frustrazione di Thierry che cerca di non disperarsi di fronte a
queste umiliazioni e di non perdere la sua umanità, la sua rettitudine morale,
la sua dignità. Finalmente Thierry trova un lavoro che gli consente di
mantenere la sua famiglia (ha infatti una moglie e un figlio disabile): agente
di sicurezza in un grande magazzino. Solo che i proprietari vogliono che
denunci non soltanto i furti dei clienti ma anche i piccoli sbagli dei colleghi,
per poterli licenziare. Thierry si troverà di fronte ad un profondo dilemma
morale: cosa è disposto a sacrificare per non perdere il proprio lavoro? Fino a
che punto può venire a patti con la sua coscienza pur di tenere il posto?

Interessante il modo in cui il regista ha scelto di
realizzare questo film, dandogli un aspetto quasi documentaristico, per
renderlo reale e coinvolgente al massimo. Gli attori che affiancano Lindon sono
quasi tutti non professionisti e nella maggior parte dei casi svolgono
realmente lo stesso lavoro del personaggio che interpretano (la cassiera, la
guardia giurata, l’impiegato dell’agenzia di collocamento, ecc.).

Lo stesso Vincent Lindon, in sede di conferenza stampa, ha
sottolineato l’importanza di rappresentare un tema come questo sul grande
schermo perché sono molti gli uomini come Thierry, ma spesso chi ci governa non
ha una vera percezione di ciò che accade nella realtà.
La legge del mercato,
grazie alla splendida e intensa interpretazione del protagonista, è un film che tocca
profondamente tutti noi, facendoci riflettere sul mondo del lavoro ma anche
sulla nostra coscienza. È nelle sale italiane dal 29 ottobre, distribuito da
Academy 2, che nel 2015 ha già portato sui nostri schermi altri piccoli
gioielli del cinema europeo come Minuscule,
Leviathan e The Salvation.
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