di Luca Cardarelli

Candidato all'Oscar come miglior film straniero (poi andato alla Grande Bellezza di Sorrentino) The broken circle breakdown (questo il titolo originale) è una pellicola molto particolare, molto ben realizzata, il cui fine è la riflessione sul modo in cui vadano affrontati problemi delicati come, ad esempio, lo spiegare che ne sarà di noi ad una bambina che, seppur piccola, è consapevole della propria malattia che la porterà, presto o tardi, alla morte. Van Groeninghen, a nostro avviso, affronta questa tematica in maniera molto saggia e delicata, senza scadere mai nel banale o nel già visto, ma con l'animo di un genitore: Didier, ateo, vorrebbe (ma non può) spiegare alla figlia che dopo non c'è niente, solo buio e vuoto, ma preferisce lasciarla libera di credere ciò che vuole.
E poi c'è l'America: Didier ama l'America, il luogo dove tutti hanno una possibilità, il luogo dove la sua più grande passione (la musica Bluegrass) è nata. Ma, sempre sul binario dei contrasti di cui è pieno il film, arriva ad odiarla con tutto se stesso una volta che la figlioletta muore perché la scienza non è avanzata al punto di farla guarire, prendendosela, a torto o a ragione (non saremo noi di sicuro a stabilirlo) con chi, per motivi etici, o meglio, religiosi, non ha permesso, o ha rallentato sensibilmente, il cammino della ricerca, pur consentendo senza porre freni l'evoluzione tecnologica nella produzione di armi da impiegare nelle guerre.

Un ottimo film in sostanza, caratterizzato da una sceneggiatura molto accurata ed una colonna sonora eccezionale (soprattutto per i cultori del genere country). Un film che pugnala al cuore lo spettatore, non solo sul finale, ma per tutte le sue quasi due ore di durata. Appare quindi giustificatissima la sua candidatura agli ultimi Academy Awards, ma sono altrettanto palesi i motivi per i quali non si sia aggiudicato l'ambita statuetta, rappresentando una feroce critica al mondo a stelle e strisce, anch'esso pieno di contrasti e contraddizioni che tanto lo fanno amare quanto odiare.
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