di Silvia Sottile
Presentato in
anteprima al Sundance Film Festival 2016 e successivamente alla Festa del
Cinema di Roma in selezione ufficiale, Manchester by the Sea di Kenneth
Lonergan è un intenso e struggente dramma familiare, sorretto dalla straordinaria
interpretazione di Casey Affleck che, dopo aver vinto per questo ruolo Golden
Globe e Bafta, punta all’Oscar come miglior attore protagonista.
Dopo l'improvvisa
morte del fratello maggiore, Lee Chandler (Affleck), un idraulico di Boston, si
vede costretto a tornare nella sua città natale, Manchester by the Sea, dove
scopre di essere stato nominato tutore del nipote sedicenne Patrick (Lucas
Hedges – candidato all’Oscar come miglior attore non protagonista). Lee dovrà
fare i conti con il suo passato, funestato da una dolorosa tragedia. Da
segnalare anche la presenza di Michelle Williams che, nonostante la breve
durata delle sue scene, lascia il segno, tanto da meritare la nomination come
migliore attrice non protagonista.
Lonergan, autore
anche della delicata sceneggiatura (per cui ha appena vinto un Bafta), riesce a
costruire un dramma privo di scene madri violentemente urlate, che invece entra
lentamente e con dolcezza dentro l’anima, toccando tutte le corde emotive dello
spettatore. La tragedia è sussurrata, senza bisogno di alcun artificio per strappare
lacrime, e forse proprio per questo l’angoscia in certi momenti è così intensa
da star male. Manchester by the Sea, forte di una regia impeccabile e di
una scrittura accurata, alterna due piani temporali, il presente e il passato,
attraverso flashback che solo intorno alla metà della pellicola lasciano emergere
pian piano il dramma che ha devastato l’esistenza di Lee fino a farci comprendere
finalmente la portata del dolore che quest’uomo ha dovuto affrontare e che porta
ancora dentro di sé. Eppure nei dialoghi e nei silenzi tra zio e nipote c’è
spazio non solo per gli scontri ma anche per un’inaspettata e affettuosa ironia, capace di alleggerire la tensione, evitando così che la tristezza diventi eccessiva.
La lunga durata (135
minuti) non pesa minimamente, del resto ci si affeziona talmente ai personaggi
da provare reale empatia per le loro emozioni. Merito indubbiamente delle
intense e toccanti interpretazioni di tutti i protagonisti, in particolare,
come dicevamo, di Casey Affleck, che dimostra di possedere grandi doti
attoriali, un enorme talento drammatico e un’espressività tale da essere in
grado di recitare anche solo con gli sguardi o con poche sofferte parole.
I meravigliosi paesaggi costieri del Massachusetts,
ritratti al meglio grazie alla fotografia dai toni desaturati, sono l’ideale per
lo svolgersi di un dramma di tale portata, ed entrano nel cuore al pari dei
protagonisti. Sembra quasi di passeggiare insieme a loro in riva al mare, in quei
luoghi in cui la natura ha realizzato qualcosa di magico.
Manchester by the Sea, al cinema dal 16 febbraio, è un dramma intimo e profondo che tocca
anima e cuore. A nostro avviso il miglior film dell’anno. Non è certo un caso
che abbia ricevuto 6 candidature agli Oscar, tra cui miglior film e miglior
regia. Un capolavoro imperdibile.
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