Il Natale di casa Disney è rassicurante e coccoloso, proprio come Baymax, compagno di avventure di Hiro, il geniale quattordicenne prodigio della robotica protagonista della nuova pellicola.
Attenzione, però! Dimentichiamoci principi in calzamaglia e donzelle da salvare, regni magici e incantesimi; "Big Hero 6", nei nostri cinema dal 18 dicembre, è ispirato all'omonimo fumetto Marvel e rende uno strabiliante omaggio al mondo di Stan Lee e ai suoi protagonisti pur mantenendo la dolcezza e i sentimenti tipicamente disneyani.
Tadashi, più grande di Hiro, con il sempre efficace espediente della psicologia inversa, riesce a far cambiare idea al suo fratellino: apparentemente interessato solo ai combattimenti clandestini tra robot e non allo studio, ha un'illuminazione non appena si accorge di quanto accade al San Fransokyo Tech, conosce meglio i colleghi/amici di Tadashi ed il professore che ha ideato i meccanismi che permettono ai suoi piccoli robot di vincere sempre.
Infine incontra Baymax, l'operatore sanitario personale creato da Tadashi: un robot gonfiabile dall'aspetto di un gigantesco marshmallow il cui unico compito è confortare e curare le persone nei momenti di dolore. Lo spettatore lo trova adorabile da subito, lo trova simpatico ed estremamente espressivo nonostante sia una montagna bianca con solo due occhietti neri e neanche una bocca. Merito, questo, della voce affidabile di Flavio Insinna per la versione italiana, ma soprattutto del grande lavoro, prima di ricerca e poi di realizzazione, compiuto dal fantastico reparto d'animazione con a capo Zach Parrish che ha dichiarato: “Abbiamo studiato veri robot, robot cinematografici, ma anche cose carine come i bambini con il pannolino e i koala. Alla fine abbiamo optato per i cuccioli di pinguino, perché hanno delle proporzioni simili – torso lungo e gambe corte – e non usano le ali quando camminano. I robot muovono solo ciò che serve. I pinguini muovono anche la testa in un modo curioso, spingendo il collo in avanti, e questo gli dà un sacco di personalità”.
Infine incontra Baymax, l'operatore sanitario personale creato da Tadashi: un robot gonfiabile dall'aspetto di un gigantesco marshmallow il cui unico compito è confortare e curare le persone nei momenti di dolore. Lo spettatore lo trova adorabile da subito, lo trova simpatico ed estremamente espressivo nonostante sia una montagna bianca con solo due occhietti neri e neanche una bocca. Merito, questo, della voce affidabile di Flavio Insinna per la versione italiana, ma soprattutto del grande lavoro, prima di ricerca e poi di realizzazione, compiuto dal fantastico reparto d'animazione con a capo Zach Parrish che ha dichiarato: “Abbiamo studiato veri robot, robot cinematografici, ma anche cose carine come i bambini con il pannolino e i koala. Alla fine abbiamo optato per i cuccioli di pinguino, perché hanno delle proporzioni simili – torso lungo e gambe corte – e non usano le ali quando camminano. I robot muovono solo ciò che serve. I pinguini muovono anche la testa in un modo curioso, spingendo il collo in avanti, e questo gli dà un sacco di personalità”.
Ma - c'è sempre un ma - non tutto va come previsto, si presenta un incidente che sconvolge completamente la vita di Hiro e, di conseguenza, anche quella di Baymax. Per far luce su un losco mistero non si può più essere rassicuranti e coccolosi, ma ben addestrati e pronti al più duro dei combattimenti: basta qualche upgrade ed ecco che si forma la squadra dei Big Hero 6 a cui prendono parte, ovviamente, anche Fred, Go Go Tomago, Honey Lemon e Wasabi, gli amici nerd di Tadashi.
Arriva, quindi, il momento preciso in cui si concretizza in maniera mirabile il connubio tra il mondo Disney e l'universo Marvel.
Il morbido vinile di Baymax viene protetto e contenuto - a fatica! - da una scintillante e sofisticata armatura, si succedono inseguimenti e combattimenti via terra e aria come nel più roboante film d'azione, con una città da sfondo che già di per sè è tutta un programma: San Fransokyo, geniale già nel nome, è l'emblema di una fusione sia concettuale che visiva di altissimo spessore, resa con una tale dovizia di particolari che faranno credere allo spettatore di esserci realmente stato. Peccato solo non poter uscire dalla sala con Baymax!
Il morbido vinile di Baymax viene protetto e contenuto - a fatica! - da una scintillante e sofisticata armatura, si succedono inseguimenti e combattimenti via terra e aria come nel più roboante film d'azione, con una città da sfondo che già di per sè è tutta un programma: San Fransokyo, geniale già nel nome, è l'emblema di una fusione sia concettuale che visiva di altissimo spessore, resa con una tale dovizia di particolari che faranno credere allo spettatore di esserci realmente stato. Peccato solo non poter uscire dalla sala con Baymax!
Una storia ipertecnologica di amicizia e buoni sentimenti che farà divertire ed emozionare grandi e piccini.
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