di Roberto Caravello

Queste premesse sono utili per esprimere il dubbio che La moglie del cuoco di Anne Le Ny (Yvonne in Quasi amici e regista di alcuni film mai arrivati in Italia ma di gran successo in Francia) lascia alla fine della proiezione. La pellicola non è un capolavoro ma non si può propriamente definirla appena un prodotto commerciale.


La storia, come accennato, è un
succedersi di equivoci e situazioni esilaranti (si ride, o almeno sorride, per
tutto il film), ma non assistiamo ad un vero e proprio sviluppo. Tutto ruota
attorno a questo triangolo amoroso e la conclusione (tranquilli: niente
spoiler!) è abbastanza scontata. I personaggi fanno un percorso minimo e non necessariamente
positivo, ciò che evolve sono soltanto le circostanze.
Così
esposto La moglie del cuoco non è certo
un’opera d’arte, starete pensando. Forse.
In
un certo senso, infatti, il film funziona. Fa ridere senza essere volgare, cosa
rarissima, e i personaggi sono presentati molto bene, con una tecnica naturalistica
che ci permette di capirne la psicologia senza forzature o didascalie. Ad un
primo sguardo sembra che la regista Le Ny non voglia farci riflettere su
qualcosa in particolare ma divertirci con non troppa leggerezza e certamente in
serenità. Eppure è proprio in questa “non troppa leggerezza” che si può trovare
il valore del film. Come la stessa Carole, la pellicola esprime
un’inconsistenza consapevole, cioè dice da sé di essere frivola e un po’
inutile, un insieme di buone maniere e frasi di circostanza, il tutto buttato
giù con calcolata innocenza, eppure sui protagonisti aleggia una lieve
malinconia. Non sappiamo se questa sfuggente amarezza sia stata pensata e
calcolata però traspare da ogni fotogramma. Dalle mani della Le Ny la vita ne esce
ironica, pirandellianamente umoristica. La regista non vuole darci un giudizio
di valore sull’adulterio, la disoccupazione, il matrimonio o altro, ma dirci
con molto realismo e semplicità che il proprio posto nel mondo è fondamentale
per ciascuno.
Peccato
che alla fine sembra che i suoi personaggi si accontentino semplicemente dei
loro desideri, sicuramente di quelli più banali.
Sorprende
trovare questa serietà in una semplice commedia romantica come La moglie del cuoco, un film senza
troppe pretese ma certamente migliore della maggior parte delle pellicole
nostrane.
Touché
France!
Dal 16 ottobre nei cinema.
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