di Emanuela Andreocci

Dallas Buyers Club di Jean-Marc Vallée, in arrivo nelle nostre sale il 30 gennaio, è una pellicola importante che merita e non delude le più positive aspettative. Si è parlato abbondantemente dei 20 kg persi dal protagonista Matthew McConaughey, ma non è questo l'argomento su cui focalizzare l'attenzione: la sua magistrale interpretazione va giudicata a prescindere dall'enorme calo di peso (tra l'altro non è stato certamente il primo a trasformarsi così tanto per un ruolo, basti pensare a Christian Bale per L'uomo senza sonno). Quello che sorprende fin dalle prime inquadrature è infatti la performance di un attore che, scrollatosi di dosso il pesante bagaglio della facile commediola a cui spesso viene associato, sta vivendo una nuova rinascita. Periodo assolutamente fortunato, infatti, per il bravo texano: un cameo assolutamente riuscito in The Wolf of Wall Street di Scorsese, una serie tv targata HBO che sembra promettere molto bene come True Detective, attualmente in onda, ed infine il cowboy Ron Woodroof in Dallas Buyers Club che gli è valso già il Golden Globe per il miglior protagonista in un film drammatico e che lo rende uno dei favoriti nella corsa all'Oscar.
Il film di Vallée racconta la drammatica ma determinata lotta di un uomo contro il tempo: Ron è un elettricista di professione, cowboy da rodeo per passione e allibratore all'occasione, un uomo duro, tutto d'un pezzo, rigido e assolutamente omofobo. Ci troviamo nell'estate del 1985, l'anno del "caso Rock Hudson": il tabù dell'omosessualità è radicato e l'AIDS è una piaga profonda della società soggetta a discorsi da osteria fatti di ignoranza, superficialità e qualunquismi. Da questo punto di vista Ron Woodroof è perfettamente integrato nel mondo in cui vive, condivide lo stesso pensiero della gente che frequenta finchè non scopre di essere malato di AIDS e di avere solo 30 giorni a sua disposizione.
L'iniziale rabbia e non accettazione (in fondo lui non è come Rock Hudson, perchè dovrebbe avere la sua malattia?), lasciano pian piano spazio alla presa di coscienza e alla ricerca: Woodroof sperimenta l'evoluzione per disperazione, inizia a guardare il mondo con occhi diversi, più stanchi e affaticati certamente, ma al contempo più attenti e vigili.

I cambi di registro sono sapientemente dosati ed equilibrati (lacrime e sorrisi si alternano magnificamente), le interpretazioni di McConaughey e Jared Leto mai eccessive ed assolutamente convincenti, la regia essenziale ma presente ed attenta: Dallas Buyers Club è un film che ti rimane nel cuore e che ti tocca nel profondo, come un lungo sibilo che di tanto in tanto fa capolino e grida "Attento!".