di Silvia Sottile
Alice attraverso lo specchio
di James Bobin è il sequel di Alice
in Wonderland (2010) di Tim Burton, ma per certi versi ne rappresenta anche
una sorta di prequel. Liberamente
ispirato al romanzo Attraverso lo
specchio e quel che Alice vi trovò di Lewis Carroll, questo film ci narra
nuove avventure di Alice e dei suoi stravaganti amici del paese delle
meraviglie. Torniamo così a immergerci nel fantastico, variopinto e gotico Sottomondo
scaturito dalla fantasia visionaria di Tim Burton ma senza Burton al timone,
che si ritaglia infatti solo un ruolo da produttore e affida l’opera a Bobin per
la sceneggiatura di Linda Woolverton (La
Bella e la Bestia, Il Re Leone, Maleficient), già autrice del primo
capitolo.
Alice (Mia Wasikowska) ha solcato i mari per anni, girando
il mondo e seguendo le orme paterne. Al suo ritorno a Londra trova però
parecchi problemi e le cose sono molto cambiate. Intanto viene richiamata nel
Sottomondo (al quale stavolta accede attraverso uno specchio) per aiutare il
suo caro amico Tarrant, il Cappellaio Matto (Johnny Depp), in precarie
condizioni di salute dopo aver perso la sua moltezza. Alice è l’unica che può
salvarlo e per farlo deve ingaggiare una vera e propria lotta contro il Tempo
(Sacha Baron Cohen), a cui è costretta a rubare la cronosfera per tornare nel passato. dove incontrerà i suoi amici e i suoi nemici in
diversi momenti, addirittura antecedenti alla prima storia.
Riuscirà a cambiare
alcuni avvenimenti (o almeno a trarne insegnamento) per poter salvare il
Cappellaio e la sua famiglia? Ritroviamo dunque molti degli amati (o odiati) personaggi
che già conosciamo a cui se ne aggiungono di nuovi: La Regina Bianca Mirana
(Anne Hathaway), la Regina Rossa Iracebeth (Helena Bonham Carter), il Brucaliffo (ultima fatica cinematografica
del compianto Alan Rickman), lo Stregatto (Stephen Fry), il Bianconiglio (Michael Sheen),
il padre del Cappellaio Matto, Zanik Hightopp (Rhys Ifans), e la madre di
Alice, Helen (Lindsey Duncan). Nel cast anche Ed Speleers, Andrew Scott, Hattie
Morahan e soprattutto segnaliamo la presenza di Richard Armitage, regale,
maestoso e perfettamente a suo agio nel ruolo del Re (il padre di Mirana e
Iracebeth): come non pensare infatti immediatamente alla sua intensa interpretazione
di Thorin Scudodiquercia nella trilogia de Lo
Hobbit di Peter Jackson?
La trama di Alice
attraverso lo specchio, nonostante i numerosi salti temporali, si rivela
più lineare e armoniosa rispetto ad Alice
in Wonderland e addirittura vengono fornite spiegazioni che colmano i buchi
del precedente episodio. C’è meno caos e più avventura, il ritmo è molto
dinamico e movimentato, veloce e frizzante. Sicuramente l’impostazione è meno
dark e al contempo più sentimentale: viene infatti ribadita, come in ogni fiaba
che si rispetti, l’importanza della famiglia. In realtà proprio questa enfasi didascalica
sui valori e i buoni sentimenti, con tanto di morale, lo rende un prodotto
rivolto principalmente ai bambini. Tuttavia anche il pubblico adulto può apprezzare le sontuose scenografie dai
vivaci colori sgargianti, gli splendidi costumi di Colleen Atwood (già Oscar
per Alice in Wonderland, oltre che
per Chicago e Memorie di una Geisha), l’accattivante colonna sonora (il brano
principale è Just Like
Fire della popstar P!nk), e un discreto 3D (in particolare nelle
immagini del mare in tempesta, metafora del tempo). Se la Wasikowska e la Hathaway
si limitano a fare il loro compitino (brave attrici ma oggettivamente un po’
sprecate), sempre straordinaria è la Bonham Carter, soprattutto nelle scene del
passato che rivelano l’origine degli scontri con la sorella. Davvero bravo e
impeccabile Sacha Baron Cohen che. nel ruolo
del Tempo. dà un grosso contributo a reggere le fila del film: sicuramente
si tratta del personaggio più interessante e innovativo. Non ci siamo dimenticati
di Johnny Depp: nonostante il solito trucco eccesivo, regala un’inattesa
dolcezza e sensibilità al suo Cappellaio, sempre triste e sottotono, meno
stralunato di quanto lo ricordassimo.
Alice attraverso lo
specchio, nelle nostre sale dal 25 maggio, per quanto privo di particolari
guizzi, è una piacevole, divertente, colorata e sentimentale avventura nel paese delle meraviglie. Riuscirà la Disney a
bissare il clamoroso successo al botteghino di sei anni fa?
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